Si è spenta la notte del 29 giugno Margherita Hack (classe 1922), astrofisica e docente di Astronomia all’Università di Trieste (dal 1964 al 1992). È stata la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste. Membro dell’ESA e della NASA, è stata anche membro dell’antica Accademia dei Lincei. In gioventù vinse per tre volte i Littoriali (campionati universitari, durante il fascismo, di salto in lungo e in alto). Da sempre impegnata nell’accrescimento degli studi di astrofisica in Italia, affermava che “siamo figli delle stelle” per la nostra consistenza materica che vien fuori dai resti sparpagliati per l’universo delle esplosioni nucleari delle supernove, le uniche stelle (grosse 20 volte il sole), a suo dire, a dare vita. Tutte le sostanze di cui è fatto il nostro corpo, come il calcio delle ossa e il ferro del sangue, si formano, infatti, grazie alle reazioni nucleari che avvengono durante questi eventi catastrofici. In questo senso si potrebbe davvero dire che siamo figli delle stelle. Era atea, non credeva a nessuna forma di religione e credeva che l’etica umana non derivasse dalla religione ma dalla coscienza che muove ogni essere umano nel rispetto del prossimo. Contraria a ogni forma di superstizione o pseudoscienza, Margherita Hack aveva un estremo rispetto per la libertà d’azione e pensiero, una visione laica della vita stessa. È stata membro del CICAP e presidente onorario dell’UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti).
S’era sempre espressa duramente contro l’ex governo Berlusconi: nel novembre 2009, in una lettera aperta sulla rivista MicroMega, criticò l’allora Presidente del Consiglio nel merito dei procedimenti giudiziari in cui era coinvolto ed al suo presunto tentativo di eluderli. S’espresse a sfavore delle riforme dell’ex ministro Gelmini e, ricordando Tremonti per l’affermazione “con la cultura non si mangia”, si lamentava delle condizioni in cui versano i nostri ricercatori italiani, sfornati dalle nostre Università e poi costretti a riparare all’estero. Ricordava con vergogna le sorti dei ricercatori, coloro che rimangono in Italia possono vantare uno degli stipendi più bassi d’Europa, e un contratto a tempo determinato. La Hack è stata anche animalista e vegetariana convinta sin da giovane, nel 2012 ha sottoscritto testamento biologico. Una delle ultime donne di scienza si è spenta, molti già la immaginano in Paradiso a cercare di convincere Cristo a diventare ateo. Ciò che ci resta di lei è l’asteroide 8558 Hack, così denominato dall’Unione Astronomica Internazionale. Intanto potremo ascoltare ancora la sua voce che ci racconta le Meraviglie dell’universo in una guida all’Osservatorio Astronomico Pino Torinese di Torino.
Giuseppina Raco