ROMA – Come promesso qualche giorno fa, forze politiche di estrema destra, come “Forza Nuova” e “Roma ai Romani”, hanno sostenuto stanotte una ronda nel quartiere Tiburtino terzo. Nonostante il divieto della questura, il gruppo di neofascisti si è mosso proclamando il proprio atto come “una passeggiata per la sicurezza”. “La sindaca Virginia Raggi ha vietato questo corteo e noi lo stiamo facendo, come faremo la marcia su Roma il 28 ottobre. La Raggi conta meno di niente”. Questo è solo uno degli slogan violenti, usati ai danni delle forze dell’ordine e delle istituzioni.
“Ci stiamo riprendendo metro per metro i nostri quartieri – urlavano – siamo stufi di questi infami che stuprano le nostre donne. Li massacriamo e passeremo anche alle rappresaglie”. In riferimento al centro d’accoglienza situato proprio nelle vicinanze. Queste personalità, pertanto, si erano preposti l’obiettivo di sostituirsi al corpo di Polizia, decidendo arbitrariamente di farsi giustizia da soli contro gli immigrati. “Non è vero che scappano dalla guerra, la portano da noi”: proseguivano.
L’incontro con la Polizia in tenuta anti sommossa era inevitabile. Tuttavia, le contestazioni del gruppo di destra non è sfociato in un conflitto violento. Il leader di “Roma ai Romani”, Giuliano Castellino, è stato portato in questura con un’auto della polizia, dopo l’arresto forzato della manifestazione di estrema destra in via Grotta di Gregna. Mentre l’auto partiva, Castellino ha rivolto un saluto romano agli altri manifestanti. A quel punto sono ripartiti dei cori contro le forze dell’ordine. Da considerare alcune critiche da parte dei residenti ai danni dei manifestanti, anche dai balconi: “Andate via, il Tiburtino non vi vuole”.