SALENTO – “Il treno era fermo in stazione ed è partito da solo, forse per un guasto ai freni”. Con questa frase ha cercato di giustificarsi il macchinista del treno 544 delle Ferrovie del Sud Est, quando è partito ieri pomeriggio dalla stazione di Galugnano, scontrandosi dopo 800 metri col treno 549/643. Quest’ultimo era, infatti, fermo al segnale di ingresso nella stessa stazione.
L’incidente può far tornare alla memoria la tragedia avvenuta lo scorso 12 luglio 2016, tra Andria e Corato: 23 morti e 50 feriti nell’incidente della Ferrotramviaria. In realtà, in questa circostanza, la collisione si è verificata tra San Donato di Lecce e la frazione di Galugnano e riguarda due mezzi delle Ferrovie del Sud Est. D’altronde, le circostanze sono state più favorevoli. Lo scontro è avvenuto a soli 25 km/h, comportando un bilancio di soli 25 feriti. Tuttavia, anche questa volta, dietro un impatto frontale tra due treni, vi è un errore umano, ovvero quello del macchinista che non ha rispettato la segnaletica della stazione. Quantomeno, non si può parlare di tragedia.
Eppure, questo evento dovrebbe far riflettere su determinate lacune che si palesano frequentemente, circa la sicurezza e l’efficienza dei treni treni (almeno in Puglia). “Con la ‘programmazione 2007-13 dei Fesr’ la Regione Puglia stanziò 83 milioni per la sicurezza ferroviaria, in particolare per il montaggio degli SCMT (Sistema controllo marcia treno) a bordo treno e a terra. Alle Ferrovie del Sud Est (FSE) furono assegnati 36 milioni che la società ha utilizzato solo in minima parte, non avendo rispettato il termine di scadenza per l’utilizzo dei fondi POR”. Queste sono le parole dell’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini, il quale sostiene che “le somme sono state quindi implementate fino a circa 60 milioni di euro e riprogrammate con i Fesr 2014-2020 e serviranno a mettere in sicurezza l’intera rete ferroviaria gestita da FSE”.
Parole di speranza, quindi. Eppure, la realtà dei fatti appare ben diversa da certe dichiarazioni. Per il momento occorre attendere eventuali cambiamenti in merito.