Guido Barilla, alla fine, si è scusato. “Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla ‘Zanzara’, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia”.
Qualche giorno Guido Barilla, presidente della multinazionale alimentare Barilla, durante la trasmissione di Radio 24, La Zanzara di Giuseppe Cruciani aveva causato uno tsunami. “Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra”, aveva detto Barilla ai microfoni.
La polemica è stata ripresa dalle pagine web di tutto il mondoe si è scatenato un caso industriale. Sulla propria pagina Facebook la Buitoni, una dei principali concorrenti della Barilla, ha scritto: “A casa Buitoni c’è posto per tutti”. E sulla stessa scia si sono inseriti anche i concorrenti della Garofalo: “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta”. Anche Ikea ha detto la sua. Come prima azienda ad aver inserito famiglie omosessuali negli spot: “Tutti devono essere rispettati. In Ikea stessi incentivi alle famiglie uomo donna o gay”, ha dichiarato Valerio di Bussolo, il responsabile relazioni esterne.
C’è anche, però, chi difende Guido Barilla a spada tratta: “Guido Barilla è un uomo coraggioso, perché ormai ci vuole coraggio a difendere la famiglia formata da un uomo e una donna e magari persino ‘fondata sul matrimonio’, come dice la nostra Costituzione”, lo dice l’onorevole Eugenia Roccella (Pdl).
Dopo le scuse pubbliche del patron Barilla, però, il caos generale non si è affatto placato ma è ancora bufera in casa Barilla.
Chiara De Gennaro