Si celebra oggi, come tutti gli anni, il Giorno del Ricordo. Una solennità civile nazionale italiana che commemora le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Secondo la legge n. 92 che l’ha istituito, al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una targa commemorativa, destinata ai parenti degli “infoibati” e delle altre vittime delle persecuzioni, dei massacri e delle deportazioni occorse in Istria, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale durante l’ultima fase della Seconda Guerra Mondiale negli anni immediatamente successivi. Una commemorazione che ha accomunato, oggi, molti politici. “La memoria deve essere condivisa – spiega il Sindaco di Roma Gianni Alemanno – non dobbiamo dimenticare nessuno degli orrori e delle tragedie del Novecento, in particolare quelli che hanno toccato nel vivo la coscienza del popolo italiano dopo tanti anni in cui sono stati nascosti”.
“La vicenda degli esuli giuliano-dalmati è una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Nel martoriato confine orientale, l’odio etnico e il furore ideologico determinarono, in una terribile concatenazione di eventi, la pulizia etnica e l’esodo di migliaia di italiani”- afferma Pier Luigi Bersani – “Questa Giornata restituisce all’ Italia la memoria di un dramma per troppo tempo negato e permette a ogni cittadino di sentirsi parte di un’unica comunità. Coltivare la memoria e la storia di quegli eventi è necessario per il rispetto dovuto ai 20mila infoibati e alla dignità offesa di 350mila profughi istriani, fiumani e dalmati. E’ fondamentale che in quel confine si sia lavorato, in questi anni, per sanare le ferite del passato e che si possa oggi guardare con fiducia a un futuro di convivenza e di collaborazione”. E ancora: “Alle nuove generazioni spetta il compito di impegnarsi affinché l’umanità possa emanciparsi dall’odio e dal pregiudizio. I giovani devono fare in modo che la democrazia, la libertà e il rispetto dei diritti dell’Uomo diventino un patrimonio comune di tutta l’Umanità. Gli orrori della guerra indussero uomini lungimiranti a pensare all’ Europa unita come a un grandissimo progetto di pace e di prosperità per popoli che si erano combattuti per secoli. Quella fiaccola va ripresa e l’ideale europeo va perseguito con forza e convinzione. E’ l’unico modo per comprendere e onorare la storia che abbiamo alle nostre spalle e per perseguire un ideale comune di umanità, giustizia e libertà”.
Gianfranco Fini, invece, continua sostenendo: “Desidero unirmi idealmente a tutti coloro che prenderanno parte alle celebrazioni del Giorno del ricordo’ delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale per mantenere viva la memoria di quei terribili eventi che hanno lasciato un dolore indicibile ed una ferita profonda in tante famiglie italiane. Preservare tale memoria – continua – significa trasmettere alle giovani generazioni il ripudio di ogni ideologia che annienta la dignità dell’uomo, educandole ai principi della democrazia, della libertà e del dialogo tra culture diverse al fine del comune arricchimento civile. Ricordiamo, in questo giorno di rievocazione e raccoglimento per le sofferenze di tanti italiani innocenti la necessita’ di sostenere sempre i valori dell’uomo e della dignità della persona, che sono parte integrante dell’Italia democratica che abbiamo costruito nei decenni passati e dell’Europa che ci apprestiamo a costruire negli anni a venire”.
“Ricordiamo commossi gli italiani sterminati nelle foibe – riprende invece Angelino Alfano – e tutti coloro che furono cacciati dalle loro case in Istria, a Fiume, in Dalmazia. Questa memoria va condivisa da tutta la nazione, per rendere onore alle vittime di uno sterminio e ricordare violenze e prevaricazioni di ogni tipo. Mai più pagine strappate, ma per sempre omaggio a chi pagò cosi’ duramente l’amore per la patria italiana”.
Nei libri di scuola, probabilmente, un tema poco affrontato ma, il 10 febbraio deve restare nella mente di tutti indelebile al fine di ricordare ogni anno e per sempre le vittime innocenti di un sopruso ingiustificabile.
Samanta Zagaria