I giornali italiani stanno diventando proprio insopportabili per essere quotidianamente latori di sventure, di latrocini continui a tutti i livelli, politici e non, di ogni colore, in tutti i settori. Mi chiedo spesso dopo mezzo secolo di politica attiva se sono stato un vero imbecille a non approfittare del ruolo pure importante che ho avuto per mettere da parte qualche soldino? E’ stata probabilmente e la paura di finire sui giornali e di vedere la famiglia discriminata ed additata ad esempio del malaffare, a tenermi lontano dalle porcherie che oggi vediamo disseminate sulla stampa e su tutti i canali televisivi. Altra domanda che mi pongo e che dovrebbero porsi coloro che annegano nel gossip, nello sbattere sulle prime pagine personaggi noti e non, e capire se certe nefandezze si verificano solo in Italia. Siamo solo noi un paese di ladri, oppure queste cose avvengono anche altrove e magari giudiziosamente vengono bisbigliate e non urlate ai quattro venti come fanno i giornali italiani? E poi il ruolo della magistratura è diventato fastidioso; a chi giova ammanettare e sbattere in galera personaggi che hanno già sul loro curriculum altre esperienze di indagati e poi ne sono usciti indenni? Quando si parla di accuse presunte significa già che le indagini sono concluse e che c’è la certezza matematica della commissione del reato? Siamo forse tutti potenzialmente indagati e a rischio che una qualsiasi mattina ci possiamo ritrovare agli arresti con la presunzione della commissione di un reato? Dov’è la certezza del diritto? E’ ormai urgente che il parlamento legiferi d’urgenza in materia di giustizia, separando le carriere, e chiarendo che chi sbaglia paga, da una parte e dall’altra, altrimenti non parliamo più di democrazia, ed aspettiamoci di tutto. Attenti al populismo, diamo prima un’occhiata alla stampa estera ed impariamo dagli altri come si gestisce la giustizia e come i giornali vivono queste esperienze.
Lucio Marengo