Si chiamano MY mymilano, myroma, mynapoli e si vendono solo all’estero e sulle navi che fanno rifornimenti a Bari e nei porti in genere. sul pacchetto troneggiano le solite frasi che si riferiscono ai danni che provoca il fumo, ed in piccolo in un angolo c’è scritto che i minori non debbono fumare. La fine del monopolio del tabacco in Italia ha senza ombra di dubbio creato un danno economico per il nostro Paese, una grossa perdita di potenziali posti di lavoro, ha distrutto la tabacchicoltura, chiuso storiche manifatture, per tutto il resto bisognerebbe chiedere notizie all’ex ministro Visco, a Dalema, ed agli uomini del Presidente che condussero in porto il progetto di non produrre più sigarette e prodotti da fumo e lasciare campo libero alle multinazionali straniere che hanno già da tempo asorbito non poche industrie italiane, tra cui anche alcune marche di acque minerali. Quindi, sigarette italiane con l’indicazione di essere parte della collezione italiana tabacchi, di essere tabacchi made in italy, ma non c’è l’indicazione del Paese nel quale vengono prodotte. La storia della privatizzazione della produzione delle sigarette va ricercata negli archivi di Montecitorio, dal 1994 al 2001 e molti atti portano la firma del sottoscritto ed il coinvolgimento dell’ex direttore generale dei monopoli dello Stato dott.Ernesto Del Gizzo, passato recentemente a miglior vita. Quando si programmano comunque certe importanti operazioni c’è il tacito consenso di tutte le forze politiche che non potevano non sapere.
Lucio Marengo