Sono in molti a sostenere che dare libero sfogo alla rabbia faccia bene: niente di peggio. Dare libero corso alla rabbia porta solo un momentaneo senso di soddisfazione e attiva l’amigdala, l’area emozionale del cervello che contribuisce a far perdurare l’agitazione. Se è vero che sporadici episodi d’ira mettano al riparo da infarti e ictus, gli iracondi cronici rischiano invece più facilmente malattie coronariche. Reprimere la tensione fa male, esternarla anche: la soluzione migliore è metabolizzarla e rielaborarla prendendone le distanze. Prendere le distanze dalla situazione e provare a osservarla da lontano aiuta a ridimensionare il problema e la travolgente emotività che ne consegue. Sono sufficienti due piccoli esercizi: chiedersi innanzitutto se la rabbia che si prova sia giustificata o adeguata alle circostanze. In questo modo le emozioni perderanno la loro carica esplosiva. Se non basta, sarà più efficace riportare su un foglio i pensieri ostili e la voglia di rivalsa. Mettere nero su bianco ciò che si prova, aiuta a calmarsi e ritrovare forza interiore. Anche la natura può aiutarci a combattere nervosismo e tensione: origano, maggiorana, lattuga, cavolo, albicocca, banana e mela allontanano lo stress e aiutano il sistema nervoso.
Ilaria Delvino