Incontro spesso soprattutto in questi giorni, tanta gente disorientata da tutto quello che la politica ci sta propinando, trasformano questa nostra democrazia in una dittatura fiscale diventata insopportabile.
L’ultimo regalo, il redditometro che ci impone addirittura di documentare la paghetta che diamo ai nostri figli non più bambini ma uomini che devono accontentarsi di quel poco che i genitori possono garantire loro dopo il salasso fiscale di questi mesi di Governo Monti che vuole passare alla storia di questo Paese come salvatore di una economia che arricchisce sempre più la banche amiche ed impoverisce sessanta milioni di italiani.
E per distrarci da questo massacro morale si sono inventati il male assoluto nella persona di Silvio Berlusconi, ed hanno scaricato su di lui tutte le responsabilità dello sfascio italiano.
Quando si hanno abbastanza anni per ricordare i fatti, è difficile essere gabbati e se poi i ricordi sono rafforzati da personali esperienze ne palazzi del potere, si è in grado di affermare che oggi il male non è solo Berlusconi, bensì tutta la politica trasformata in comitati d’affari che protegge le banche e riduce in miseria una intera popolazione.
Il padrone del PDL era ed è quello che è sempre stato e che non potrà mai cambiare, ma pensate veramente che mandato in pensione lui le cose in Italia potrebbero ricomporsi? Con Casini, Bersani, Fini, Di Pietro, Monti, e tutti i cavalieri della tavola rotonda?
Ma avete visto quanti simboli di ipotetici e fantomatici movimenti sono stati depositati al Ministero del’Interno? Questa è la nuova politica italiana, incapace per merito di chi la rappresenta nelle Camere, nessuno escluso e quindi dopo le elezioni non cambierà nulla perché è proprio in questi politici che c’è il nulla; quindi ci si aspetti più o meno di quanto abbiamo già ricevuto.
Non so come farà a governare un Bersani che dovrà ricorrere necessariamente all’aiuto di Monti e quindi di Casini e addirittura per quello che conterà, anche di Fini, di Ingroia e di altri, tutti insieme appassionatamente.
E’ difficile andare d’accordo in due, figuriamoci in tanti, tutti affamati; poveri noi e poveri i nostri figli presi dalla depressione di continuare a cercarsi un lavoro che non c’è e che per trovarlo forse dovranno recarsi in altri Paesi.
Lucio Marengo