BARI – VINCOLO PAESAGGISTICO
Confartigianato chiede la sospensione del procedimento
Deciso l’intervento del Presidente di Confartigianato Bari – Sebastiano Macinagrossa – durante l’inchiesta pubblica indetta lo scorso 30 gennaio su richiesta di ordini professionali e associazioni datoriali, tra le quali Confartigianato appunto, per discutere della proposta di apposizione di vincolo paesaggistico dell’area centrale della città di Bari e in particolare dei quartieri: Murat, S.Nicola, Madonella e Libertà.
Nel suo intervento – Macinagrossa – ha evidenziato l’inopportunità di apposizione del vincolo generalizzato, così come proposto dalla Commissione regionale, per molteplici ragioni: in primo luogo l’apposizione di un vincolo assoluto sui quattro quartieri del centro cittadino avrebbe una ricaduta negativa sulle tante imprese artigiane del comparto costruzioni, difatti l’adozione di regole così severe come quelle imposte dal vincolo paesaggistico, produrrebbero quella stessa burocrazia che in altri tavoli di concertazione si cerca con grande sforzo di eliminare.
Appare poi anacronistica la proposta che non tiene conto del particolare momento storico-economico in cui viene formulata e che probabilmente non tiene conto neppure dell’insufficiente organico in forza all’ufficio tecnico comunale e alla soprintendenza, che sarebbero chiamati a seguire centinaia di nuove pratiche.
D’altro canto le ormai stringenti esigenze di efficientamento energetico, nonché la necessità di messa in sicurezza di edifici e impianti, difficilmente verrebbero soddisfatte qualora vi fosse l’adozione di regole così rigide come quelle imposte dal vincolo.
Da ultimo, ma non per importanza, la proposta regionale andrebbe a vanificare il lavoro che per due anni è stato svolto dal Comune di Bari e che ha prodotto un censimento degli immobili siti nei quartieri interessati in base al loro valore storico e/o architettonico: la generalizzazione del vincolo coinvolgerebbe difatti anche aree già individuate dal Comune per un progetto di riqualificazione.
Tirando le conclusioni, il presidente Macinagrossa, ha richiesto la sospensione del procedimento avviato dalla Regione e la definizione di una proposta che tenga conto dello stato degli edifici presenti nell’area considerata e delle ricadute in termini economici e burocratici per le imprese.