Poco prima dell’una, in via Piemonte al quartiere San Paolo di Bari, tre giovani sono stati assassinati a colpi di mitraglietta kalasnikof. Le vittime sono Vitantonio Fiore di 21 anni, probabile obiettivo dei killers, Claudio Fanelli di 29 anni e Antonio Romito di 30. Fiore è morto sul colpo mentre Fanelli e Romito sono deceeduti dopo il trasporto in ospedale. I tre giovani indossavano il giubbotto antiproiettile che evidentemente a nulla è servito.
L’agguato è avvenuto in una piazzetta affollata di via Piemonte, una strada che separa il quartiere San Paolo da Modugno. Il bilancio poteva essere peggiore visto che a quell’ora la zona pullulava di persone, fra cui molti bambini.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano ha dichiarato: “L’impotenza dello Stato di fronte ad eventi criminosi annunciati provoca rabbiose reazioni in tutti coloro che nelle Forze di Polizia, nella Magistratura e tra i cittadini resistono all’illegalità a mani nude senza adeguato sostegno di leggi ed istituzioni”. Il sindaco lamenta la latitanza delle Istituzioni e dichiara: “Da almeno due anni ho lanciato l’allarme sulla riorganizzazione degli storici clan mafiosi della città di Bari e non ho ottenuto altro che polemiche politiche senza né capo né coda. Non era questo il mio scopo ed è per questo che invito senza polemiche il ministro dell’Interno On. Alfano a convocare immediatamente a Bari un Comitato nazionale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, per discutere non solo della strage di Bari, ma del riaccendersi in tutta Italia del ruolo mortale delle mafie italiane”.
Secondo Emiliano la causa di simili tragedie è sempre da ricondursi alle “contese per le piazze di spaccio della cocaina, per molti divenuta quotidiana compagna per il divertimento e per le performance professionali. Ribadisco ancora una volta – dice Emiliano – che chi tira cocaina non solo ammazza se stesso ma è indirettamente responsabile anche di tutti i delitti e omicidi che vengono commessi per consentire la distribuzione in città di queste sostanze stupefacenti”.
Infine il Primo Cittadino lancia un appello alla città “affinché rimanga unita nel contrasto a queste forme di criminalità mafiosa che, approfittando della crisi economica e della debolezza delle istituzioni da quest’ultima derivante, vogliono riprendere il controllo della città di Bari, della Regione Puglia e dell’Italia intera. La lotta alla mafia si fa soprattutto mostrando coraggio, determinazione, organizzazione e intenti comuni. Noi non ci rassegneremo mai e contenderemo a questa mala bestia le strade della città, i nostri bambini, i luoghi pubblici che dovranno essere presidiati non solo dalle forze del’ordine ma da tutti i cittadini. Chi ha visto qualcosa parli, anche in forma anonima, chi sa qualcosa la racconti subito agli inquirenti, perché in questa fase solo indagini veloci e precise possono restituirci la sicurezza”.
E’ evidente che la sicurezza a Bari, mai come in questo momento, è fortemente a rischio. Il Ministro degli Interni, l’on. Angelino Alfano, deve predisporre un piano operativo per consentire ai baresi una vita al riparo da minacce malavitose. E’ necessario pertanto rinforzare il presidio delle Forze dell’Ordine, non escludendo l’intervento dell’Esercito a supporto di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it