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ITALIA – Piazza Affari, tra una crisi istituzionale e l'altra, è l'emblema di tutte le incertezze politiche, che recupera dopo due giornate nere. Il Ftse Mib reagisce positivamente all'ipotesi nuova secondo cui le elezioni si allontanano – per un Governo Cottarelli o un esecutivo Lega-M5s fuori tempo massimo – e chiude in rialzo del 2%. Fondamentali soprattutto i recuperi dei titoli bancari, con investitori a caccia di saldi. Milano è la migliore tra le piazze europee le quali, pur mostrandosi positive con Wall Street, non trovano una direzione così netta. L'altalena tocca anche lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi, che si raffredda e chiude a 247 punti base, in calo di mezzo punto percentuale dai 290 della chiusura ieri, quando era volato fino a 313 punti, ai massimi dal 2012.
Ma i dubbi sulla capacità dell'Italia di risarcire il suo debito resistono e si riflettono sul mercato primario e l'asta di Btp a 5 e 10 anni vede un netto rialzo, col rendimento medio del decennale che vola al 3% (il livello più alto da maggio del 2014) dal 1,70% del collocamento di aprile. La Borsa quindi oggi ha preso fiato e tempo, ma l'Italia resta un osservato speciale dalla bolla finanziaria internazionale. La Banca centrale europea, pur mantenendo uno sguardo vigile, però al momento non trova ragioni per intervenire. Ma soprattutto continua a coprire i titoli di Stato dell'Eurozona con il suo ombrello di 30 miliardi al mese di acquisti nell'ambito del quantitative easing.