Un piccolo vademecum per l’impegno dei cattolici nella vita sociale, economica e politica, basato sul programma delle beatitudini: è il messaggio di Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio 2013. il documento del Papa si propone infatti come uno strumento di riflessione per superare i «sanguinosi conflitti ancora in atto» e i «focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato». Non mancano, nell’analisi del Pontefice, anche accenni al terrorismo e alla criminalità internazionale, ai fondamentalismi e ai fanatismi, «che stravolgono la vera natura della religione», e soprattutto al dramma della fame, perché la crisi alimentare — ricorda Benedetto XVI — è «ben più grave di quella finanziaria».
La risposta a queste sfide è appunto nelle beatitudini evangeliche, grazie alle quali — per il Pontefice — è possibile edificare una società «fondata sulla verità, sulla libertà, sull’amore e sulla giustizia». Ma affinché questo avvenga, va smantellata la dittatura del relativismo, con il suo corollario di una morale totalmente autonoma dalla legge naturale «scritta da Dio nella coscienza di ogni uomo».
La vera pace, del resto, è «dono di Dio e opera dell’uomo». Per questo il Pontefice propone un «nuovo modello economico» che rimpiazzi «quello prevalso negli ultimi decenni», con la sua errata «ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacità di rispondere alle esigenze della competitività». Quello auspicato da Benedetto XVI è invece basato sulla fraternità e la condivisione, sulla gratuità e sulla logica del dono.
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approfondimento:
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20121208_xlvi-world-day-peace_it.html