Confartigianato, Abusdef e Federconsumatori pubblicano cifre relative alla stangata che attende le famiglie per quest’anno.
Secondo i dati, tra Imu, aumenti di tariffe, treni, carburanti, alimentari e libri scolastici, le famiglie italiane si troveranno a far fronte ad un’incremento di 2.333 euro in più rispetto al 2011. Praticamente cifre pari a “quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno”.
Ecco, secondo Federconsumatori e Adusbef, le previsioni di aumenti per questo 2012:
– Alimentazione (+7%) 392 euro
– Treni (anche pendolari) 81 euro
– Trasporto pubblico locale (+28-30%) 48 euro
– Servizi bancari + mutui + bolli 93 euro
– Carburanti (comprese accise regionali) 276 euro
– Detersivi , plastiche e prodotti casa 123 euro
– Assicurazione auto (+6%) 78 euro
– Tariffe autostradali (+3%) 53 euro
– Tariffe gas (+11%) 113 euro
– Tariffe elettricità (+ 21%) 110 euro
– Tariffe acqua (+5-6% ) 22 euro
– Tariffe rifiuti (+9-11%) 63 euro
– Riscaldamento ( +12%) 195 euro
– Addizionali territoriali 150 euro
– Imu prima casa 405 euro
– Corredo scolastico +libri (4%) 53 euro
– Tariffe professionali-artigianali 78 euro
Se a questo si aggiunge che non sono saranno calcolate dagli indici Istat le voci corrispondenti a tassazioni diverse e varie, la previsione sull’inflazione aumenterà e si attesterà nella migliore delle ipotesi ad un 5,5 a 6,0 %.
Da stime effettuate l’attuale crisi mette in difficoltà piu’ della meta’ degli italiani (il 61%). In questa percentuale ricadono coloro che non possiedono un reddito adeguato.
Prima d’ora, ricordate le statistiche sui cali dei consumi, non si era mai verificato il calo significativo dei generi alimentari. Anzi tale consumo era rimasto l’unico non suscettibile di decremento, segno che l’italiano considerava la spesa piu’ necessaria ed imprescindibile (e vorrei ben vedere).
Oggi, invece, ci fanno sapere gli analisti, vi e’ un significativo calo di tali consumi. Il che segna il passo rispetto il grado di crisi che si abbatte in ogni nucleo familiare.
Aumentano le percentuali di coloro che si affidano agli acquisti di generi alimentari scontati (in offerta), e i supermercati, infatti registrano sempre l’esaurimento di tali scorte. Quando addirittura, ormai e’ prassi per i più, si fa la sola tra vari esercizi e supermercati e se ne confrontano i prezzi.
Pensate a quanto tempo si e’ costretti ad impiegare per “far quadrare i conti” sulla tavola.
Per non parlare poi dell’aumento degli acquisti di generi alimentari senza intermediazione, o degli acquisti di gruppo (in Toscana per esempio da tempo ci si reca presso grossisti, in più famiglie, per acquistare maggior quantità e ottenere maggiori sconti).
Ne dico un’altra che sicuramente non sapete : a Bari, nel quartiere Japigia, un gruppo di liberi cittadini si sono uniti e coltivano un campo, portando ognuno una piantina di frutta o verdura.
Si tratta di aumenti insostenibili che influiranno (così come comunque già accade) sulle condizioni di vita delle famiglie e sull’intera economia.
Il che prelude a nulla di positivo, anzi ad un’allungamento del periodo di crisi dei consumi.
Edgardo Gallo – avvocato