L’azienda Indesit fu fondata nel 1953 a Torino con la denominazione Spirea, da tre soci: Armando Campioni, Adelchi Candellero e Filippo Gatta. La società si trasferì qualche anno dopo a Rivalta di Torino, e cambiò denominazione altre tre volte fino al 1961, quando assunse la ragione sociale definitiva e nacque il marchio Indesit.
Indesit produceva sia elettrodomestici “bianchi” come lavatrici, frigoriferi, congelatori, lavastoviglie e cucine, che televisori e registratori di cassa.
L’azienda conobbe un rapido sviluppo produttivo e commerciale nel periodo del boom economico, divenendo la terza del settore a livello nazionale
Negli anni sessanta e settanta fu sperimentato un sistema di trasmissione televisiva a colori denominato ISA, che l’azienda torinese propose nel 1972 alla RAI, ma che non fu accettato dal Governo Italiano, perché non conforme agli altri sistemi europei.
Nel 1980, la Indesit andò in crisi e venne posta in amministrazione controllata, da cui uscì nel 1984, quando fu ricapitalizzata per 74 miliardi di lire e vi entrarono nuovi soci.
Molte furono le trattative per trovare un partner industriale e finanziario, ma la situazione era talmente grave da portare, nello stesso anno, l’azienda all’amministrazione straordinaria.
Nonostante fosse commissariata, l’azienda migliorò gradualmente i conti, e nel 1987 fu acquistata all’asta dalla Merloni Elettrodomestici già conosciuta per il marchio Ariston.
Oggi la Whirpool, ha annuciato l’acquisto di una quota del 60,4 di Indesit, per un importo di 758 milioni di euro.
Un altro pezzo della nostra industria Made in Italy in mano agli stranieri.