Il ritorno in lizza del sig. Berlusconi, ha scatenato il finimondo in mezzo mondo come se si fosse scatenata una grave iattura capace di provocare una immane tragedia, sempre e comunque a danno di sessanta milioni di italiani.
Sarebbe stato più semplice ignorarlo anziché creargli i presupposti per recuperare quella giusta credibilità che gli serve per mettere insieme una percentuale di voti necessari a garantirgli quella continuità che non aveva più.
Non è mai successo che nelle vicende politiche italiane ci siano state interferenze straniere gravi e inopportune, quasi a dimostrare di avere paura; di chi e perché?
Provate a chiedere ad un amico o ad un vicino se voterebbero Monti alle prossime elezioni, noi lo abbiamo fatto a telefono e le risposte sono state quasi tutte negative sia per il presidente del Consiglio in carica sia per Berlusconi.La gente non ne può più, è esasperata dalle tasse da pagare, dai mutui che non si riescono a pagare, del carovita, dalle carenze della sanità, dalla ladropoli quotidiana che ci ha mostrato gli ultimi arresti al Ministero dell’Agricoltura, dalla disoccupazione e dalla disperazione di tanti giovani laureati in attesa di una occupazione che chissà quando verrà, e con tutti questi problemi siamo costretti a sorbirci la faccia plastica del cavaliere,delle litanie di Casini, degli atteggiamenti anzitempo vincitori di un Bersani che deve ringraziare Berlusca per avere in prospettiva la visione di una vittoria possibile ma non sicura.
Sicuramente non rivoterò Berlusconi, ma neppure il sig. Monti che si fa passare per il salvatore del nostro Paese, ma non ci ha fatto ancora sapere quanto tempo durerà questo purgatorio prima di vedere un raggio di luce che ci faccia sperare per i nostri figli un futuro di speranze e comunque meno nero?
Basta quindi con le strategie per procurarsi solo un po’ di negoziabilità, e basta con questo linguaggio politichese da salvatori del mondo perché se foste tutti in cima alla torre e ci chiedessero chi vorremmo buttare giù, anziché sceglierne uno, metteremmo una bomba alla base della stessa torre.
Lucio Marengo