La pianta del gelso appartenente alla famiglia delle Moracee, originaria della Cina, pare fosse nota già presso i Romani sia per la coltivazione del baco da seta che per le sue proprietà benefiche e curative. I frutti del gelso, molto succosi e dissetanti, si trovano in natura nelle varietà del bianco, rosso e nero-viola. Questi ultimi sono i più ricchi in antociani, importanti antiossidanti che prevengono il cancro e proteggono l’organismo dagli agenti patogeni. Entrambi poco calorici, contengono vitamina C, calcio e fosforo. I gelsi sono anche ricchi in ferro, 185 mg per 100 g e resveratrolo, preziosissimo antiossidante utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e con effetto diretto di distruzione tumorale. Rallentano l’invecchiamento, contengono vitamina A importante per rafforzare la vista, e sali minerali in abbondanza contro la disidratazione. Il succo di gelso combatte inoltre efficacemente stipsi e ipertensione. Ben note l’azione depurativa e quella antibatterica tanto da essere consigliati nel recupero post operatorio o post partum. Nella corteccia della radice dei gelsi neri è contenuta la morusina, un flavonoide con azione analgesica ideale nei casi di dolori alle terminazioni nervose cutanee, sottocutanee, muscolari, articolari, osteoarticolari e vascolari. La radice può essere inoltre impiegata come diuretico e antianemico mentre le foglie, in infusione, hanno azione ipoglicemizzante, molto efficaci contro il diabete: è sufficiente aggiungere in mezzo litro di acqua bollente una manciata di foglie lasciando riposare prima di bere, per dieci minuti. Questo infuso inoltre combatte la diarrea ed è un ottimo collutorio contro mal di denti e gengiviti. Le proprietà del succoso e goloso frutto estivo non finiscono qui, una porzione di gelsi infatti sarebbe utile a sera per favorire un fisiologico sonno. I modi per gustarlo sono tantissimi, dalle confetture ai gelati, dalle creme agli yogurt, dagli estratti alle tisane. Il periodo di maturazione del frutto va da giugno a luglio, per cui affrettatevi.
Ilaria Delvino