Si avvicina ora il momento di iscrivere i propri figli all’universita’ ed anche qui’ si ha notizia dei aumenti.
In particolare è aumentata la tassa regionale per il diritto allo studio, quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno, anche per effetto di un recente decreto del Governo.
Rimane invariata, pero’ per effetto della legge nota come spending, la contribuzione studentesca, almeno per il prossimo anno accademico.
Riassumendo : all’atto dell’iscrizione, si versa la prima di tre rate annuali. Si effettua esclusivamente on line (attraverso il portale dell’Università). Si calcola (la prima rata) in proporzione al reddito e al patrimonio familiare, che viene dichiarato con il modello Iseeu – indicatore della situazione economica equivalente. La seconda rata non e’ altro che il saldo della seconda, mentre la terza e ultima tranche varia in rapporto al merito. Calcolato sul numero di esami sostenuti nell’anno.
La spending review autorizza gli atenei ad aumentare le tasse, ma almeno per quest’anno non dovrebbero esserci aumenti. Le famiglie con dichiarazione iseeu al di sotto degli 8.058 euro annui non verso alcun contributo. Vi sono poi cinque scaglioni di dichiarazione iseeu a cui corrispondono oneri diversi, in aumento ovviamente.
Rimane sempre l’obbligo per tutti di pagare le 14,62 euro di bollo virtuale e 140 euro di tassa regionale che abbiamo detto essere aumentata (l’anno scorso era pari a 77,00 euro.
In particolare la tassa regionale entra nelle casse dell’agenzia regionale per il diritto allo studio, per vari servizi : borse di studio, alloggi studenti e mense.
Edgardo Gallo – Avvocato