Conosceva perfettamente sia le abitudini della vittima, sia la struttura e
l’arredamento dell’abitazione: ne era stata la badante per qualche tempo e,
finito il rapporto di lavoro, ha architettato la rapina ai danni di un
74/enne di Minervino Murge (BT).
Agli inizi del mese di dicembre 2016, L.L., donna 52enne di Corato (BA)
(badante), M.G., uomo 38enne di Canosa di Puglia (BT), e S.M., uomo 40enne
di Spinazzola (BT) decidono di mettere a segno il colpo e, arrivati a
Minervino a bordo di una Alfa Romeo 156, attirano la vittima all’esterno
dell’abitazione con un pretesto. Lo chiamano al telefono cellulare e gli
chiedono: “la Panda di colore blu è vostra? Abbiamo urtato la sua auto
involontariamente, se può uscire le do i dati dell’assicurazione”. L’anziano
esce di casa e, invece di trovare automobilisti distratti ma onesti, trova
due individui col volto travisato da passamontagna e, uno dei due, armato di
una pistola, gli intima di rientrare, spingendolo contestualmente
all’interno. In casa i malviventi fanno razzia di quello che possono:
qualche gioiello di famiglia, un orologio di marca e denaro contante, per un
valore complessivo di circa 1.000 euro. La vittima, invece, riporta solo un
grande spavento, ma nessuna lesione.
Iniziano quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Minervino
Murge, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani (BT), che hanno
consentito di individuare il telefono col quale i rapinatori avevano
chiamato la vittima e di risalire così, con una serie di riscontri
incrociati, a S.M. che, a Spinazzola, viene sottoposto ad una perquisizione
domiciliare, grazie alla quale i Carabinieri acquisiscono ulteriori dettagli
sulla rapina, arrivando ad identificare L.L. e M.G., nel frattempo diventati
conviventi in un appartamento di Minervino. Anche qui ne nasce una
perquisizione domiciliare che porta all’arresto di entrambi per furto di
energia elettrica. I due, infatti, avevano deciso di allacciarsi
abusivamente al trasformatore di energia elettrica, sulla pubblica via. Ma
le operazioni di ricerca per acquisire elementi di prova sulla rapina
forniscono anche altri riscontri importanti. Occultati in diversi punti
dell’appartamento, infatti, i Carabinieri rinvengono una pistola giocattolo
priva del tappo rosso, diversi proiettili cal. 9 per arma semiautomatica ed
una maschera “anonymous” che, benché non utilizzata per la consumazione
della rapina per cui si procede, in quanto i malfattori erano travisati con
passamontagna, è stata ugualmente sequestrata non potendosi escluderne l’uso
in altri delitti.
Così, all’alba di questa mattina i Carabinieri della Stazione CC di
Minervino Murge e della Compagnia di Andria hanno eseguito tre misure
cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Trani. L.L. e M.G. sono finiti in
carcere, mentre S.M. è stato sottoposto ai domiciliari, tutti con la
gravissima accusa di rapina in abitazione, con l’aggravante di aver commesso
il fatto con armi, essendo travisati, in più persone riunite e nei confronti
di una persona ultrasessantacinquenne.
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