Nel settembre 2008 con scadenza di diciotto mesi per la consegna, iniziarono i lavori di ristrutturazione del reparto di ostetricia del Di Venere. Il reparto nuovo fu di nuovo fruibile a luglio 2011. Mancavano gli arredi però: i letti della sala parto quelli degli anni 70, mancava la lampada scialitica che serve ad illuminare il campo durante il parto e per eseguire le operazioni successive, tendaggi, sedie, strumentario nuovo. La sala operatoria annessa, nuova, vuota, sguarnita, non utilizzabile. Sarebbero stati forniti a breve gli arredi. Contemporaneamente sono emersi problemi idraulici con malfunzionamento dei lavabi, docce, vasca per il parto in acqua non funzionante.
Ora dal 7 settembre si chiude il blocco parto per dieci giorni onde, a detta dei capi, provvedere ad installare gli arredi. Ufficiosamente, i malpensanti, ritengono che saranno fatti interventi sugli impianti malfunzionanti: rifacimento dei lavori? necessità di impiegare più di dieci giorni? qualche mese?
Si dice che la cosa pubblica vada amministrata con lo spirito del buon padre di famiglia, ma non credo che nessun buon padre riprenderebbe possesso di un appartamento appena rifatto senza sedie, tavoli e quanto sia indispensabile per vivere decorosamente. Al Di Venere è accaduto così: consegna del manufatto ed in un secondo tempo il resto. Ci Sarà una terza puntata? Intanto le donne che debbono partorire od essere operate attendano, pazientemente.
Lascio i commenti ora a chi di dovere…
Leonardo Damiani
Si potrebbe allungare il periodo di gestazione magari a 12 – 24 mesi per fidelizzare comunque la paziente e aspettare che i lavori forse possano terminare