I giapponesi stanno mettendo a punto un microchip da impiantare sotto pelle per monitorare i parametri vitali di una persona. E’ un progetto su cui sta investendo l’Università di Tokyo e che permetterà di accelerare i tempi per la diagnosi di malattie anche importanti.
Il microchip è sottilissimo, un quinto di una pellicola alimentare e garantisce un funzionamento anche in condizioni estreme. Il dispositivo elettronico miniaturizzato sarà in grado di fornire costantemente i dati circa le condizioni fisiche di un individuo che, quindi, con largo anticipo potrebbe prevenire l’insorgenza di situazioni di rischio.
In caso di pronto soccorso, per esempio, poter “leggere” immediatamente i dati prodotti dall’organismo, consentirebbe di abbattere i tempi per la rilevazione dello stato di salute generale del paziente. Situazione questa che consentirebbe ai medici di agire tempestivamente per scongiurare situazioni di estremo rischio.
Il microchip, inoltre, consentirebbe, anche agli sportivi di poter attuare un allenamento piuttosto che un altro, nel rispetto della risposta del proprio corpo agli sforzi.
Altro settore di interesse sarebbe la telemedicina, che grazie a queste tecnologie consentirebbe agli specialisti di intervenire a distanza.
Lo strumentino elettronico, sarebbe in grado di controllare anche l’alimentazione di soggetti a rischio obesità o di altre patologie legate al cibo, consentendo al paziente di poter monitorare in ogni istante le sostanze in eccesso o in difetto presenti nel proprio organismo.
Tantissimi quindi i settori di applicazione di questa incredibile tecnologia che al momento sembra però impantanarsi su problemi di alimentazione elettrica: una batteria per il microchip giapponese non è ancora stata messa a punto.
Ma si sa, in questi casi, è solo una questione di tempo.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it