Una nuova terapia è stata testata da uno studio clinico italo-tedesco, coordinato dal prof. Francesco Loco, ordinario di Ematologia all’Università di Tor Vergata di Roma, in collaborazione con la fondazione Gimema (gruppo cooperativo di ricerca clinica cui aderiscono 150 centri ematologici italiani) e finanziato in Italia per un investimento totale di oltre 855 mila euro dall’Ail (associazione italiana contro le leucemie).
Lo studio è stato pubblicato su una rivista scientifica autorevole e selettiva (solo il 4% del lavori che riceve vengono pubblicati) come il “New England Journal of Medicine”.
L’equipe ha dimostrato che è possibile “battere” la leucemia acuta promielocitica (circa il 10% delle leucemie acute, 100-150 casi l’anno in Italia) senza chemio e garantendo la sopravvivenza a due anni nel 98% dei pazienti.
Una bella notizia che apre a scenari inimmaginabili. La nuova terapia si basa sull’uso combinato dell’acido retinoico e del triossido di arsenico al posto della classica chemioterapia. Il risultato è un minor impatto sui pazienti: si riducono gli effetti collaterali (nausea, perdita di capelli, maggiore esposizione alle infezioni causate dall’immunosoppressione) e si accorciano i tempi di degenza ospedaliera.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it