Ogni anno i giornali pubblicano notizie relative ai benzinai disonesti che truffano gli automobilisti, ai rivenditori di cibo che spesso avvelenano i consumatori con alimenti scaduti, avariati o di pessima qualità. Insomma storie di ordinarie truffe che fanno davvero indignare i poveri e spesso ingenui consumatori.
Come ci si può difendere dalle truffe degli esercenti senza scrupoli?
Partiamo da un punto fermo: il consumatore deve aver diritto di conoscere nome e cognome dell’esercente truffatore. Questo principio deve valere sia nel caso dei distributori di benzina, sia per tutti quegli esercizi commerciali che lucrano sulla salute e sul portafoglio della povera gente, in particolar modo quelli che mettono in commercio cibo avariato.
Un rimedio potrebbe essere quello di chiedere alla Guardia di Finanza di pubblicare su Internet una mappa (o una banca dati) di esercenti virtuosi e onesti. Una sorta di “Certificazione di Onestà”. All’atto della creazione della mappa, per la legittima presunzione di innocenza, tutti sarebbero catalogati come “onesti”, ma al primo controllo irregolare, l’esercente verrebbe cancellato dalla mappa.
In questo modo la sola ipotesi di essere scoperti e cancellati dalla mappa dei virtuosi dovrebbe disincentivare gli esercenti dal compiere atti illeciti. Inoltre, si innescherebbe una concorrenza leale che gioverebbe sia al gestore, in quanto ovviamente ambìto dai consumatori, sia a questi ultimi che avrebbero la certezza di spendere bene i propri soldi e nel caso della ristorazione, di consumare cibi sani.
Una proposta, questa, davvero semplice ed efficace. Chi raccoglierà questo nostro invito?
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it