Bari prigioniera dello spaccio africano, e al centro dell’articolo nella cronaca della città, la foto parziale di piazza Cesare Battisti. Più di mezza pagina ha dedicato la Gazzetta del Mezzogiorno a questo triste fenomeno dello spaccio di droghe di tutte le qualità, nel centro della nostra città, Tra l’ateneo e la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bari. Ora più persone, a Bari e non sanno di quel mercato e contestualmente prendono atto della resa incondizionata delle Istituzioni, che pur sapendo, non fanno nulla per arginare questo indegno mercato della morte. La droga che arriva a tonnellate dalle nostre parti dopo lunghi sereni viaggi , ha creato ricchezze immense e dato lavoro ad una miriade di piccoli e grandi spacciatori inoccupati anche per l’assenza cronica di posti di lavoro. Eravamo già per conto nostro messi male e poi con l’aggravante della presenza di extrac0munitari, molti dei quali erano clandestini, mentre ora con la depenalizzazione del reato di clandestinità, dovrebbero essere tutti in regola con le leggi vigenti. Stando così le cose, quale futuro possiamo prevedere per i nostri figli e i nostri nipoti, visto che l’Italia sta diventando un Paese dove la legalità funziona solo per le persone oneste? Mi auguro che prima o poi e comunque prima che sia troppo tardi, la politica innanzitutto ritrovi una classe dirigente all’altezza dei compiti certamente non facili da assumersi per salvare dal tracollo il loro Paese.
Lucio Marengo