Se il sindaco di Bari pur amministrando la città di Bari che secondo Repubblica è la più invivibile del Paese, visto che occupa la centesima posizione su centosette prese a campione, la regione Puglia che in fatto di sanità ha sempre millantato di essere la più virtuosa in Italia, è stata bocciata per quella che offre la peggiore sanità. Se questa notizia l’avesse pubblicata un organo di stampa vicino al centro destra, avremmo pure potuto pensare ad una fandonia elettorale, ma a pubblicarla su un’intera pagina, è stata la Gazzetta del Mezzogiorno del giorno 18 gennaio a pagina n0ve. La bocciatura del Ministero della Salute è inequivocabile e mete a nudo verità sconcertanti e che dovrebbero convincere il Presidente Vendola ad interessarsi di più della Regione che amministra, ma non la sua solita filosofia della parola, che non convince più nessuno. 21 sono i riferimenti presi a campione per l’indagine ministeriale, che vanno dalla copertura insufficiente dei vaccini per i bambini e per l’influenza, alla carente assistenza ai malati cronici, agli anziani, ai disabili, alle liste di atttesa, alla rapidità degli interventi delle ambulanze, alle difficoltà temporali per gli esami specialistici e così via. L’assessora Gentile si è prodigata in una difesa d’ufficio, ma voglio ricordare alla signora che io stesso le avevo segnalato una situazione di precarietà persino negli arredi presso il pronto soccorso del policlinico di Bari, dove con tutta la buona volontà del personale sanitario e paramedico, risultava evidente la latitanza della direzione generale nel controllo senza preavvisi dei reparti ospedalieri. Basta con i sermoni di Vendola; il suo compito è amministrare e soprattutto controllare e chi no lo fa si rende corresponsabile di una gestione sanitaria di evidente arretratezza. E’ solo questione di soldi oppure di “manico”? In questo caso il responsabile regionale non dovrebbe pensare alle tessere di partito e dovrebbe rimuovere i responsabili dandone ampia comunicazione ala stampa perchè si sappia che c’è chi controlla. Occorrerebbe infine gestire meglio le prestazioni sanitarie extra o intra moenia; quest’ultime sempre in crescita.
Lucio Marengo