Il segreto di lunga vita si nasconde nel Dna. I genetisti ne sono certi. Ma un po’ di serenità non guasta. Il cardinale Ersilio Tonini, morto nel 2013, all’età di novantanove anni, ha goduto, fino ai suoi ultimi istanti, di buona salute e lucidità. È sempre stato convinto che la ricetta di lunga vita sia la serenità e che il nostro futuro sia scritto quando siamo adolescenti. “Perché i ragazzi sono naturalmente felici, capaci di stupore” diceva, “ma è la famiglia e il clima che si respira al suo interno a decidere se cresceranno come uomini o donne sicuri di sé, sani ed equilibrati. Questo influisce sul loro futuro, com’è successo a me, figlio di contadini che mi hanno trasmesso la gioia di vivere”. I genitori possono dunque trasmettere ai figli l’amore per gli altri, l’altruismo, la bellezza dell’esistenza, valori che danno forza e fiducia in se stessi e nella vita. Secondo il cardinale questi sentimenti donano serenità e aiutano a prevenire o combattere le malattie. Anche Margherita Hack, vissuta senza acciacchi fino a novantuno anni, è stata un classico esempio di anziana felice. “Senz’altro i geni giocano la loro parte”, diceva, “e quello che accade al nostro organismo è un pò come quello che accade alle macchine. Quelle che non si rompono mai sono state costruite meglio. La struttura del nostro organismo è dettata dal Dna”. Secondo l’astrofisica, gli altri fattori che assicurano una lunga scadenza sono l’ambiente in cui si vive, una dieta equilibrata, il lavoro che si svolge e lo sport. E per finire, poco conta se si è ricchi o no. Durante la guerra si pativa la fame e per questa ragione c’erano molti meno casi di tumori e malattie allo stomaco. Un atteggiamento positivo aiuta altresì a vivere bene. Non affannatevi, dunque, nell’inutile ricerca di elisir di longevità: mangiate poco, sappiate accontentarvi e sorridete sempre, perchè il Dna non si può aggiustare, ma il senso di gratitudine ti cambia il senso della vita.
Ilaria Delvino