I tedeschi non devono aver digerito l’ennesima sconfitta inflittagli dal tricolore italiano da sempre “bestia nera” della Germania. La grande razionalità tecnica e la gioventù del proprio organico nulla ha potuto contro la passione,il cuore e la voglia di riscatto degli azzurri. La nota spocchia germanica che , azzarderei, ben si riconduce ad un senso di inferiorità che il popolo tedesco nutre nei confronti del bel paese, questa volta ha valcato il limite. Non i soliti insulti pubblicati sui quotidiani , non i soliti spot pubblicitari tanto inconsulti quanto offensivi che spesso gli emigrati sono costretti a subire sulle reti tedesche ( si pensi al celebre spot di “Toni l’italiano medio” ). Questa volta oltre ad aver alzato il gomito, hanno alzato anche le mani. Molti supporter tedeschi, o presunti tali, hanno dato il via ad una vera e propria “caccia all’italiano” raggiungendo le prinicipali piazze di Monaco, Berlino, Lubecca, Wolfsburg, Kassel e Marl e aggredendo verbalmente e fisicamente i migliaia di tifosi italiani, la maggior parte dei quali immigrati, che si trovavano nei centri della città per festeggiare la vittoria della propria squadra del cuore.
L’episodio più eclatante è avvenuto a Wuppertal, dove la polizia ha impiegato ore per sedare una maxi-rissa tra circa 800 tedeschi e 600 italiani, contro i quali sono stati gridati slogan razzisti. Complessivamente gli scontri hanno coinvolto migliaia di persone e il bilancio della nottata di violenze è stato di decine di feriti e di fermi, con centinaia di denunce per lesioni.
Parlassero pure di pizza mafia e mandolino, noi andiamo in finale.
Laura Marchesini