Vivi!… e lasciami morire è il titolo di un incontro sul tema dell’eutanasia e del diritto all’autodeterminazione del fine vita, organizzato dal circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di Bari e dal Movimento Nuove Frontiere di Modugno che si è tenuto il 22 novembre nella Sala Beatrice Romita a Modugno.
Certamente, lo stimolo per organizzare questo incontro, viene dai recenti fatti di cronaca. In particolare la vicenda di Dj Fabio e Marco Cappato, che ha campeggiato sui principali media nei giorni scorsi, e le conseguenti raccomandazioni della Corte Costituzionale, hanno messo in evidenza una grave carenza di tutela nella normativa vigente nel nostro Paese, come ha sottolineato Nino Sisto, vice coordinatore del circolo UAAR di Bari, aprendo i lavori della serata.
Come testimonia il titolo che gli organizzatori hanno voluto dare alla serata, centrale è anche l’effetto emozionale di tali vicende, sia in relazione alla loro intrinseca e dolorosa natura, sia nel contesto sociale e culturale contemporaneo, ove moti di reflusso ideologico ripropongono con forza alcune retrive ed oscurantiste teorie che, su base confessionale, pretendono di imporre una visione eroica della sofferenza quale testimonianza di fede.
Proprio gli aspetti emozionali e le loro ripercussioni sociali, sono stati introdotti dal presidente del movimento modugnese, Gennaro Marazzita, moderatore del dibattito. Sono seguite le relazioni di Norberto Guerriero, dell’Associazione Luca Coscioni, che ha ripercorso le tappe della vicenda umana e giudiziaria del caso DJ Fabio/Cappato, e di Emilio Coveri, presidente di EXIT Italia – Torino, che si è soffermato sugli aspetti operativi dell’eutanasia, anche avvalendosi del filmato di un autentico caso di suicidio assistito, ripreso sotto l’egida di EXIT Italia-Svizzera.