Il bilancio della stagione venatoria che si è chiusa è stato segnato da
molti fatti negativi*, tutti a danno della fauna selvatica e il rispetto
della legalità. La situazione climatica, i drammatici incendi della scorsa
estate, l’aumento dei morti per caccia, l’incremento del bracconaggio anche
su specie protette, i provvedimenti delle Regioni sempre a vantaggio dei
cacciatori e contro la tutela di animali, natura e normative europee hanno
aggravato la situazione, disegnando un quadro fortemente negativo per
l’attività venatoria italiana. Anche quest’anno le *guardie volontarie del
WWF* hanno dato il proprio contributo con migliaia di chilometri percorsi e
centinaia di ore spese per assicurare la legalità e controllare il
territorio in collaborazione con le forze dell’ordine ed in particolare con
L’Arma dei Carabinieri con cui, dopo l’assorbimento del Corpo Forestale
dello Stato, il *WWF ha siglato un’importante accordo per la prevenzione e
repressione dei reati ambientali *e per l’informazione ed educazione
ambientale. Proprio ai Carabinieri-Forestali per le attività in difesa
dell’ambiente, della legalità e degli animali selvatici va un grande grazie
da parte dell’associazione.
Una stagione venatoria che è stata caratterizzata da numerosi e gravi
incidenti di caccia. Una situazione che a fine dicembre ha fatto contare *25
morti e 58 feriti.*
*La vera piaga è stato il bracconaggio*. Sono state registrate uccisioni di
specie protette, detenzione illegali o gravi maltrattamenti ai danni di
animali selvatici, molti dei quali durante la stagione di caccia. Questi
alcuni dei casi più eclatanti seguiti dal WWF nel 2017: un lupo decapitato
vicino Pesaro, due uccisi e esposti sulla strada a Radicofani, uno ucciso e
lasciato come trofeo a una fermata del bus vicino Rimini. il ferimento di
una rarissima aquila reale in un Parco regionale vicino Fabriano, di una
aquila del Bonelli in Sicilia e di un falco pescatore vicino Todi,
l’uccisione di un cervo sardo, specie particolarmente protetta, furti di
piccoli o di uova di uccelli rapaci in tutto il Meridione (in Sicilia in
particolare), numerosi casi di caccia illegale a Trento.
In Campania il lavoro delle Guardie Volontarie del Wwf è stato costante e
capillare, vigilando aree e difendendo l’avifauna protetta dagli interessi
illeciti di bracconieri e mercanti di specie animali. Un impegno costante
durante tutto il 2017 che ha prodotto una serie di dati relativi alle
attività svolte nelle province di Napoli, Caserta e Salerno.* Tutti i
sequestri sono stati effettuati dai *Carabinieri dei Comandi provinciali*,
dai *Carabinieri Forestali*, che sono stati chiamati dalla Guardie
Volontarie ed intervenuti sul posto, ai quali va un profondo ringraziamento
per il grande lavoro di supporto che viene assicurato alle Guardie
Volontarie campane.
*Soddisfazione è stata espressa dal Delegato per la Campania del Wwf
Italia, **Piernazario Antelmi*
*, che ha voluto sottolineare la gravità del fenomeno del bracconaggio
nella nostra regione, contrastato dal quotidiano impegno delle forze
dell’ordine e delle Guardie Volontarie: *
*“Purtroppo i numeri in aumento dei reati contestati e delle vittime di
caccia, fanno ritenere che il bracconaggio é in aumento nonostante il
numero dei cacciatori sia in flessione anno per anno. Quello che più
preoccupa é che la maggior parte dei reati a danno della fauna selvatica e
dell’ ambiente, siano commessi all’interno di aree protette regionali o
nazionali”.*
*Un ringraziamento particolare è arrivato dal responsabile regionale della
Guardie Volontarie del Wwf, **Alessandro Gatto**, destinato ai tanti
volontari che hanno dedicato tempo e impegno in difesa della natura e
dell’ambiente:*
*”Ringrazio davvero di cuore le nostre Guardie Volontarie che con spirito
di servizio ed abnegazione effettuano un lavoro preziosissimo teso alla
tutela della NATURA. Un lavoro gratuito che fa bene a tutta la nostra
collettività”.*
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