ANDRIA – Sarà Elina Chauvet, artista messicacana paladina della lotta al femminicidio, a raccontare la sua storia e quella delle scarpe rosse nel mondo. L’appuntamento con la stampa è l’11 aprile nell’auditorium I.I.S.S. – “G.Colasanto” di Andria (via Niccolò Paganini) dalle 9.30 alle 10.30. A seguire una Lectio-dibattito sui temi della violenza di genere.
Si parlerà di arte al servizio dell’attualità, di società vittime del femminicidio, delle evoluzioni legislative in materia. Un momento per capire e approfondire, prima di passare all’azione. La performance andriese “Zapatos Rojos” si terrà, infatti, il 12 aprile, in piazza Vittorio Emanuele II, a partire dalle 12 del mattino fino alle 22 con la presenza eccezionale di Elina Chauvet, per la prima volta al Sud.
“Sono emozionata di portare al Sud Italia il mio lavoro e la mia lotta – ci dice Elina Chauvet – proprio in un momento in cui questi temi sono balzati agli onori della cronaca. Credo ci sia molto da lavorare. Questa è una battaglia per le donne e non delle donne. Per società migliori e sane per i nostri figli. Un cambiamento sociale che deve passare per la politica e le istituzioni, oltre che per la cultura”.
Il numero di scarpe rosse consegnate e dipinte di rosso in questi giorni è già arrivato a circa 400 pezzi. Una bella sfida e un grande spirito collaborativo tra associazioni locali sta caratterizzando il lavoro alacre di questi giorni che precedono l’evento.
“Quando abbiamo cominciato ad immaginare la tappa andriese di Zapatos Rojos, eravamo consci del fatto che un progetto internazionale di arte pubblica nel nostro territorio avrebbe comportato una stretta collaborazione tra singoli ed associazioni. E’ l’entusiasmo, l’interesse sociale e la lotta contro la violenza di genere che ci accomunano, il motore, l’energia principale che ci guida nell’organizzazione di un evento che porta con sé la possibilità di trasformare un territorio ancora troppo segnato dalla discriminazione”.
Commenta così la portavoce del Gruppo Giovani Amnesty International Andria, Luisa Monterisi.
D’accordo anche Stefania Campanile, Consigliera di Parità della Provincia di Barletta Andria Trani: “Non avrei mai immaginato tanta partecipazione attiva e solidarietà positiva per questo evento che si preannuncia quantomai trasversale. Non solo donne ma anche tanti uomini. Papà, mariti, nonni. È molto bello veder combattere la discriminazione in pochi, semplici gesti profondi. Ecco cosa intendo quando parlo di cultura del cambiamento che passa per la famiglia, le istituzioni, la politica, la scuola”.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA – 11 APRILE
- 9.30 Incontro con la stampa
- 10.30 Lectio-dibattito. Interventi
v Saluti Istituzionali
v Elina Chauvet: “La nascita del progetto d’arte pubblica Zapatos Rojos”
v Francesca Guerisoli: “Il fenomeno italiano del progetto d’arte pubblica Zapatos Rojos”
v Stefania Campanile: “L’evoluzione legislativa italiana in materia di violenza di genere”
v Francesca Minerva: “La violenza di genere: una riflessione sociologica”
v 12.00 Performance teatrale dal titolo: ”Certi giorni” di e con Arianna Gambaccini
COSA È ZAPATOS ROJOS
Il progetto è nato nel 2009 a Ciudad Juárez, città di frontiera tra Messico e Stati Uniti in cui fu utilizzato per la prima volta il termine “femminicidio”, dove centinaia di giovani donne vengono rapite, stuprate e uccise nella più totale impunità. Fulcro di “Zapatos Rojos” è la sua natura processuale, che porta alla realizzazione di un’installazione di scarpe femminili rosse nello spazio urbano. Rosso. Come il sangue che ogni giorno le donne versano per mano degli uomini, siano essi della famiglia siano estranei. Rosso. Il simbolo dell’energia vitale, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti. Rosso. Il colore scelto dell’artista messicana Elina Chauvet per la sua installazione: “Zapatos Rojos”, ossia “Scarpe rosse”.