Epifani propone all’assemblea del PD la data del Congresso: 8 dicembre 2013. L’indizione comunque spetta all’Ufficio di Presidenza.
Il segretario del Partito Democratico, riferendosi all’attuale situazione politica, non usa mezzi termini nei confronti del Pdl: “E’ chiara l’ipoteca che Berlusconi pone: non più un governo di pacificazione, ma un governo che deve avere un contenuto e un programma di parte, che sarebbe quella del centrodestra. Per noi – ha proseguito – il governo di servizio è altra cosa, traghettare il Paese fuori dalla crisi”. Secondo Epifani il Pdl è concentrato a risolvere le questioni giudiziarie del suo leader Berlusconi, mentre il Paese ha altre priorità.
Epifani addossa tutte le responsabilità circa le ipotesi dell’aumento dell’IVA al partito di Berlusconi: “Se il governo di centrodestra, quando il Paese era sull’orlo del baratro, non fosse stato costretto a contrattare in Europa un patto per non finire come la Grecia” non ci sarebbe stata alcuna discussione sull’aumento dell’IVA.
Il PD, afferma il Segretario, non prende assolutamente in considerazione alcuna ipotesi di caduta del Governo. Le continue provocazioni del Pdl circa la fine dell’esecutivo introducono “il rischio di un logoramento, una fibrillazione continua, una minaccia e un ricatto continuo che si alterna alla blandizia. Non è accettabile”.
Il Segretario del PD mostra i muscoli e afferma dunque una netta contrapposizione al Pdl. Nessun ricatto è accettabile e sulla decadenza del Cavaliere conclude: “Il PD è il primo partito del Paese, tanti cittadini chiedono rispetto. Dobbiamo essere coerenti con quello che ci chiedono gli elettori. Questa posizione l’abbiamo tenuta nel voto della giunta: il voto lo dimostra e lo dimostrerà nel resto del percorso”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it