L’ultimo libro di Roberto Lorusso
Questo libro – dice lo stesso autore – è una provocazione, mette allo scoperto l’inespresso e porta all’essenziale del successo: il vero potere è servire! Il vero Leader è colui che riconosce questo suo potere. Mettersi al servizio, prendersi cura della bellezza di ogni persona affinché fiorisca… e questo si può fare solo con l’umiltà di chi sa di essere dinanzi a un mistero più grande di sé!… e non ci sono formule prefissate… ci sono quei puntini di sospensione da riempire con ciò che ogni relazione ci fa scoprire o crea di nuovo. Jim Collins dice chiaramente che per essere un leader che porta all’eccellenza la propria azienda bisogna avere, obbligatoriamente, dentro di sé il seme dell’umiltà. Non confondere i leader che sono umili da quelli che si dichiarano carismatici, perché I leader carismatici realizzano “grandi aziende” ma non “aziende grandi”. Per realizzare “aziende grandi” c’è bisogno di leader. Per queste ultime c’è bisogno di leader con:- una evidente volontà di vedere se stesso accuratamente;- una comprovata capacità di stimare i contributi e i punti di forza degli altri;- una grande motivazione ad imparare e ricevere feedback;- una buona capacità di coinvolgere i propri collaboratori mediante un approccio che privilegi l’ascolto attivo e che ammetta, in modo trasparente, i propri limiti. Umiltà significa scegliere sempre la strada della verità, soprattutto verso se stessi. L’umiltà – continua Lorusso – pone il leader nelle condizioni discoprire che c’è sempre una nuova prospettiva da cui osservare la realtà. L’umiltà ha il potere di rendere il leader libero dalle sue idee e dai suoi pregiudizi e questo fa si che sia amato dagli altri. La conoscenza di sé conduce all’umiltà. La leadership fondata sull’umiltà, negli Stati Uniti è definita “servant leadership“. “Leadership che serve” . Per questo fino a quando vivremo con la persuasione che gli altri debbano vivere sempre nella nostra orbita, fino a quando non ci decideremo a servire senza apparire, il rapporto con i nostri collaboratori, con i nostri colleghi, con i nostri amici, con i nostri familiari, sarà sempre fonte di continui dispiaceri e di malumore: tanta superbia e nessuna leadership. Un buon leader parte da se stesso, si sforza di capire bene i propri limiti, comprende a fondo il proprio comportamento nelle relazioni con gli altri e valuta al meglio la visione d’insieme di qualsiasi problema: in questo modo ogni sua decisione è presa in modo relazionale e non gerarchico, razionale e non istintivo. Essere umile non vuol dire avere angoscia o timore. Non ha niente a che fare con il vivere sotto tono, con il piegare il capo, con il comportarsi da zerbino. Vivere l’umiltà non è una menomazione del leader o una perpetua condanna alla tristezza. L’essere umile, porta il leader a giudicarsi secondo l’autentica sua realtà, evitando ogni esaltazione o umiliazione di se stesso.
Sulla piattaforma web: www.leaderumile.it è possibile eseguire il download ed anche guardare il video libro.