La Polverini getta la spugna e va a casa travolta dagli scandali dei fondi Pdl in Regione. La Governatrice ha definito il Consiglio regionale “indegno”. “Mai avrei immaginato – ha continuato – che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose”. Ristoranti, ostiche, champagne, automobili, feste, festini e fiumi di danaro verso conti correnti personali, tutto alla faccia dei contribuenti italiani sempre più vessati dai tagli.
Riecheggiano le ormai parole famose relative ai sacrifici imposti dal Governo Monti: “E’ l’Europa che ce lo chiede”. Gli italiani, in serie difficoltà economiche, responsabilmente hanno accettato la politica dei tagli, in moltissimi casi ai limiti della sostenibilità familiare; hanno stretto la cinghia mentre gli “indegni” a cui fa riferimento la Polverini si arricchivano a sbafo.
E’ lecito pensare che si stia parlando della punta di un probabile iceberg?
A questo punto tutti si aspettano misure rigorosissime nella direzione del finanziamento ai partiti e del controllo asfissiante dei loro bilanci. Dopo aver assistito al taglio delle pensioni, al congelamento degli aumenti contrattuali, all’ormai inarrestabile emorragia di posti di lavoro, all’aumento vertiginoso della pressione fiscale nazionale e locale, qualcuno deve spiegare agli italiani come mai la casta non ha mai smesso di godere di privilegi e benefici che lo stesso Presidente della Corte Costituzionale, Luigi Giampaolino, ha definito una “realtà che supera la fantasia”.
Ha ragione la Polverini quando dice che la classe politica laziale è “indegna a rappresentare il Lazio”, definendo i suoi consiglieri come “malfattori”.
Se loro sono “indegni”, gli italiani sono indignati e aspettano risposte forti e certe.
Antonio Curci