Salvo, per ora, il mare Adriatico dalla minaccia delle perforazioni della ricerca petrolifera. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro la Petroceltic, compagnia petrolifera cui era stato dato il permesso di effettuare ricerche a largo delle isole Tremiti.
L’ errore della compgnia estera è stato di non coinvolgere la Puglia nelle decisioni inerenti le prospezioni geosismiche. In primo luogo la domanda di compatibilità ambientale fu pubblicata solo su alcuni quotidiani abruzzesi e molisani, negando così il diritto all’ informazione ai cittadini pugliesi. Ma, cosa ancor più grave, escluse le istituzoni pugliesi dalla richesta di Valutazione di impatto ambientale.
La tecnica con cui avrebbe avuto inizio la ricerca è l’ air gun, dei colpi di aria compressa sparati in acqua, che rimadano onde riflesse da cui ricavare dati sulla composizione del sottosuolo. Questa tecnica è dannosa per un ecosistema ricco come quello adriatico. Bisogna anche considerare l’ effetto paesaggistico in una zona a forte vocazione turistica. Dopo la sentenza del Tar, esulta la regione Puglia. L’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro spiega: “Viene affermato il principio che la Regione doveva essere consultata. Il procedimento dovrà essere avviato nuovamente e il nostro parere sarà negativo”.
Intanto sabato alla manifestazione No Triv, che si svolgerà a Manfredonia, sono attese ventimila persone, desiderose di affermare il diritto a proteggere il proprio mare.
Claudia Morelli