Arriva con un po’ di ritardo, Dario Vergassola, attore, autore, comico ed intervistatore, ruolo che svolge nella trasmissione di Serena Dandini, “Parla con me”. Trafelato e un po’ accaldato, si siede e non dà al pubblico nemmeno il tempo di accomodarsi e concentrarsi, che già sferra la prima, travolgente, battuta.
Il ghiaccio è rotto. Tra il pubblico riunitosi ieri alla libreria Feltrinelli, a Bari, e l’attore Dario Vergassola si instaura subito un feeling speciale, nato da una irresistibile simpatia. Sono tutti lì per assistere alla presentazione del suo ultimo libro, intitolato “Panta Rai”, edito appunto da Feltrinelli, un libro in cui la notizia scorre, rimbalza, esplode. In cui il nostro Paese reale viene riletto in chiave comica e paradossale, dove ogni avvenimento ha un suo lato divertente e può essere deformato e riplasmato, mediante una risata. Il nostro, “serissimo”, Paese Reale diventa così un Paese irreale, comico, incredibile, in cui da tutto può nascere ilarità. Il titolo riprende, in chiave satirica, il celebre aforisma di Eraclito, “Panta Rei”, “tutto scorre” ed è la verità: tutto passa, tutto si trasforma, soprattutto in un mondo camaleontico e instabile come quello della politica. E tutti i personaggi, famosissimi nel nostro paese, reali tasselli della nostra –triste?- storia, si sono avvicendati sulla scena pubblica, odiati ed amati da un pubblico ormai sopraffatto dalla notizia, dallo scoop, dal gossip, dalla politica, dagli scandali economici, dagli inciuci di palazzo.
I toni del libro sono palesemente satirici e, questo genere, da sempre fa un po’ paura. Chi ha una posizione sociale e politica rilevante, è perennemente bersagliato da una satira divertente, irriverente, senza pietà. Ed ecco che l’uomo di potere si difende, si irrigidisce, si mette al sicuro. Ed è da qui che, di solito, inizia la censura. Anche durante l’incontro con Vergassola, qualcuno dal pubblico chiede: “Perché la satira fa così tanta paura ai politici?” E’ il momento-serietà. Le battute, le risate, i sorrisi, lasciano spazio ad un’analisi attenta della situazione della televisione italiana, oggi seconda solo al computer, per velocità di comunicazione e risonanza dell’informazione. Negli ultimi vent’anni la situazione della satira, e quindi dell’informazione libera, è precipitata. Chiunque deviasse dal messaggio imposto dai “piani alti” veniva censurato, zittito, relegato a canali televisivi di nicchia. Non un caso, certamente che lentamente e progressivamente, quasi tutti i programmi televisivi sgraditi ad una certa parte politica siano inesorabilmente approdati, volontariamente e non, verso canali come La7.
L’autore critica anche i palinsesti tv degli ultimi anni, dove non c’è più spazio per i giovani, sono scomparsi i film in prima serata, le serie tv americane monopolizzano l’attenzione del pubblico e dilagano, sempre più ripetitivi e squallidi, i reality show. “Panta Rai” è un’analisi critica, sconcertante, un po’ amara che nasce da un vortice di battute, l’autore ti fa salire su una giostra che gira sempre più in fretta, proiettata verso un universo assurdo e drammaticamente comico. Quando la giostra, finalmente, smette di girare ad attenderci c’è lui, Dario Vergassola, con un solo, gigante, interrogativo:
E ADESSO?
Chiara De Gennaro