A.a.a..Cercasi città sostenibili: *l’insieme dei capoluoghi di provincia
della nostra regione si presenta come città statiche, prive di coraggio
nell’affrontare le politiche ambientali. Rimpastano le giunte, cambiano gli
attori ma alla fine il risultato non cambia: nessun scatto, nessuna
innovazione, nessun beneficio. *I*n *Campania *rispetto allo scorso anno
c’è chi sale lievemente, chi scende di poco, chi peggiora, *ma
sostanzialmente l’impressione generale che si ricava da una osservazione
meno generica è che continua a prevalere un diffuso immobilismo nelle
politiche ambientali*. *Napoli all’84° posto si piazza *stabilmente nella
parte bassa della graduatoria, male anche *Salerno e Caserta*
rispettivamente al *75**°** e 72**° **posto*. Rimandata *Avellino* che
scala qualche posizione e tocca la *65a posizion*e. *Benevento si conferma
come * palma per la miglior performance tra i capoluoghi campani con i*l
47° posto.*
*Questa la sintesi della la fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2019
realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole
24 Ore. Sono stati esaminati oltre 30mila dati, valutati in base a 18
parametri che determinano la classifica delle performance ambientali delle
città capoluoghi di provincia.*
“Le città campane -commenta *Mariateresa Imparato, presidente Legambiente
Campania- * rispetto alle grandi sfide urbane si confermano distratte,
svogliate, assenti. Non possono bastare, seppur simbolicamente importanti,
le delibere di “dichiarazione di emergenza climatica” fatte da alcune città
campane. A quel segnale, a quella presa di coscienza va aggiunto lo sforzo
di rivedere il “disegno” delle città convertendo gli spazi di vita
quotidiana in maniera ecologica, efficiente e intelligente. Ora più che mai
serve un impegno diretto del Governo e una responsabilità da parte delle
amministrazioni locali per realizzare un’alleanza vasta e trasversale che
metta in rete tutti gli attori in campo per un nuovo rinascimento urbano
che, attraverso nuove politiche climatiche, renda possibile una riduzione
della spesa per la mobilità o per la casa sostenendo così la capacità di
spesa delle famiglie, che con strategie antismog più efficaci o fermando il
consumo di suolo sia anche in grado di far germogliare progetti di
rigenerazione delle aree urbane e di restituire qualità e dignità alle
periferie. Guardando alle città non più come a un semplice elenco di
campanili, ma come laboratorio privilegiato di un reale *green new deal*.”
Qualità dell’aria*La concentrazione nell’aria di *biossido di azoto (NO**2**) *costituisce,
insieme al particolato sottile e all’ozono, uno dei maggiori problemi con
cui le amministrazioni devono confrontarsi. In nessun capoluogo campano nel
2018 il valore medio delle concentrazioni misurate dalle centraline in
ambito urbano è superiore al limite di legge di 40 μg/mc. La situazione
peggiore si registra a *Salerno,* dove si è registrata una media 38,4
μg/mc; segue *Napoli* con 31,3; *Avellino *22,7; *Benevento* 22,0 e
infine *Caserta
*con 16,8 μg/mc. Anche per quanto riguarda *le concentrazioni di Pm**10* i
valori medi rientrano nel limite per la protezione della salute umana di 40
μg/mc previsto dalla direttiva comunitaria (l’obiettivo per la salute
indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è però di 20 μg/mc). I
valori medi vedono in testa *Avellino* con 34,6 μg/mc; poi *Napoli* (26,1);
*Benevento* (25,5); *Caserta* (24,2) e *Salerno *(19,5). Va ricordato che
sia *Avellino* che *Napoli* nel 2018 hanno sono andati oltre i 35 giorni
annui di superamento del limite dei 50 μg/mc consentiti dalla normativa
(rispettivamente 46 e 37 giorni). Negli ultimi anni *la concentrazione di
ozono* negli strati più bassi dell’atmosfera è raddoppiata e sempre più
ricorrenti e pericolosi sono i picchi estivi. Nel 2018 in due capoluoghi
campani si rileva il superamento della soglia di protezione della salute
umana (25 giorni all’anno di superamento del limite giornaliero di 120
μg/mc come media mobile su 8 ore). Si tratta di *Avellino* (81 giorni) e*
Napoli *(32).
Acqua e depurazione*Tutti i capoluoghi campani (ad eccezione di Avellino il cui dato non è
disponibile) superano la media nazionale di consumi idrici domestici di
acqua potabile. A Caserta si arriva a 177,8 litri per abitante al giorno di
acqua potabile (probabilmente riconducibili a utenze non soltanto
domestiche ma contabilizzate come tali); segue Salerno con 163,1 l/ab; poi
Benevento (150,8) e Napoli (150,3 litri). Per stimare le probabili
dispersioni si calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non
consumata: il dato medio sulla dispersione dell’acqua nei capoluoghi
conferma una situazione critica e l’assenza di forti segnali di
discontinuità col passato. La situazione peggiore si registra a Caserta con
il 58% di perdite, segue Salerno con circa il 55, Napoli con il 40% e
Benevento con il 37%. Gli ultimi dati Istat relativi alla percentuale di
popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al
2016 mostrano una situazione sostanzialmente stabile. Critica la situazione
a Benevento con appena il 17% di abitanti allacciati alla rete; mentre gli
altri capoluoghi hanno percentuali che oscillano tra il 90 e il 100%.
Rifiuti e mobilità*
Solo Avellino supera l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata
fissato per il 2012 con una percentuale del 71,8% con il 100% degli
abitanti serviti dalla raccolta domiciliare dei rifiuti. Benevento
raggiunge il 62% mentre 82% degli abitanti serviti da raccolta porta. Segue
Salerno con il 60%, Caserta con il 48,3% e Napoli con 36%.
Gli indicatori del trasporto pubblico sono costruiti suddividendo le città
in base al numero di abitanti. Ciò perché c’è una evidente incidenza del
bacino di utenza (quindi il numero di abitanti, ma anche l’estensione
geografica del capoluogo) sul dato finale. Il servizio di trasporto
pubblico, direttamente proporzionale alla popolazione per quanto riguarda i
valori assoluti vede andamenti in crescita per tutte le tipologie di città.
Napoli con 98 passeggeri trasportati annualmente per abitante – sono ancora
lontani dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Venezia con
695 viaggi/ab, Milano 474 viaggi/ab e Genova 406 viaggi/ab. Tra le grandi
città, l’offerta di trasporto pubblico conferma Milano al primo posto con
87 km-vetture/ab, seguita da Venezia, Trieste e Roma rispettivamente con
valori che si collocano tra 57 e 59 km-vetture/ab. A non raggiungere i 30
km-vetture/ab c’è Napoli al di sotto dei 20 km-vettura. Caserta non supera
neanche i 5 km-vetture/ab. Per quanto riguarda le isole pedonali, dopo lo
stallo registrato fino al 2016, il 2018 conferma la crescita registrata lo
scorso anno dell’estensione media delle isole pedonali nelle città, che
arriva ora a 0,47 m2 per abitante (+12%). Solo Napoli raggiunge questa
media, mentre Salerno e Benevento si avvicinano rispettivamente con 0,39 m2
e 0,38 m2. Caserta fanalino di coda con appena 0,11 m2
Con Ecosistema Urbano sono state premiate le* *Buone pratiche urbane 2019*,
esperienze che dimostrano che il cambiamento è possibile, anzi è a portata
di mano, quando c’è davvero la voglia di creare discontinuità con il
passato e di mettere in campo azioni per ridurre gli impatti ambientali e
migliorare la qualità delle città e la qualità della vita. Una menzione
speciale è andata al progetto Giardino dei Cinque Continenti , dove
dalla bonifica
di una discarica di Scampia, periferia nord di Napoli, è nato un giardino
diviso in sei aiuole e in ognuna i gruppi di alunni e studenti che l’hanno
adottata hanno piantato e curano essenze specifiche di uno dei cinque
continenti e dell’area del Mediterraneo.Oltre a riqualificare una zona
della città degradata. L’intervento è opera del circolo locale di
Legambiente insieme una rete civica di scuole, cittadini e associazioni.
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