Un’altra maxi piantagione di marijuana, composta da 746 piante adulte, di altezza variabile da 180 a 210 centimetri, per un peso di 340 chilogrammi, è stata scoperta dai carabinieri a Orta Nova, in provincia di Foggia, dopo quella individuata nei giorni scorsi vicino al lago di Lesina.
I militari della Compagnia di Cerignola hanno arrestato D.D., 43 anni, bracciante agricolo, S.C., 23, bracciante agricolo, M.B., 34, per concorso in detenzione, coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.
Dal mese di maggio, i carabinieri avevano iniziato ad indagare sugli strani movimenti nei pressi di un terreno agricolo, esteso piu’ di due ettari e situato in contrada ‘Figora’, nel comune di Orta Nova.
I militari, infatti, avevano notato che all’interno del fondo, coltivato con vigneti ‘a tendone’, per la coltivazione di uva bianca e nera, in orari diversi della giornata si recavano alcune persone.
Queste ultime innaffiavano e concimavano solo la parte coltivata a uva bianca tralasciando il resto.
In particolare, il 21 luglio ed il 2 settembre è stata rilevata la presenza di D.D. giunto con la sua Ford Focus, mentre il 3 settembre l’uomo era arrivato con una Fiat Croma insieme ad altre due persone, S.C. e M.B.
Il servizio è stato ripetuto anche il 4 e 5 settembre.
Intanto è emerso che una delle persone osservate aveva precedenti per violazione alla legge sugli stupefacenti alimentando il sospetto che sotto i tendoni vi potesse essere una piantagione illecita, come riscontrato in un altro vigneto nel mese di luglio.
L’altra sera c’e’ stata la conferma della presenza di una rigogliosa piantagione di marijuana.
Il terreno, di proprieta’ di D.D., era stato ceduto con regolare contratto di affitto a S.C., ma tutti e tre gli indagati, avevano interessi visto che andavano ad eseguire lavori di irrigazione, aratura, concimazione e pulitura dalle erbe selvatiche.
Sulla base del fusto di ogni pianta, lo scorso 3 settembre era stato messo da poco del fertilizzante proprio da S.C. e M.B.
Le singole piante ricevevano l’acqua dall’impianto di irrigazione che serviva il vigneto, ed erano state piantate in modo equidistante tra loro, nella parte centrale del fondo agricolo tanto da renderne impossibile l’individuazione dai vicini tratturi.
L’intera piantagione e’ stata sequestrata.
Le 746 piante sono state estirpate. Le analisi effettuate dal Laboratorio del Comando Provinciale hanno accertato che si sarebbero potute ottenere 78.500 dosi per un valore di oltre 100.000 euro.
Alle contestazioni rivoltegli, gli indagati non hanno rilasciato dichiarazioni.
Fonte: www.adnkronos.com