Mentre in Italia siamo impegnati a seguire le vicende di Berlusconi, una situazione ben peggiore si prospetta davanti a noi: una guerra dalle dimensioni planetarie. La Siria infatti sta diventando un’enorme polveriera dove conta solo il parere di gente che si crede padrona della terra ed è sicura di essere dalla parte della ragione, come se il mondo fosse diviso nettamente fra “buoni” e “cattivi”. La situazione è sull’orlo del baratro ed è pronta a trasformarsi in una guerra dalle forti ripercussioni economiche e sociali in tutto il mondo.
Com’è noto, la causa delle tensioni è stata l’esplosione di bombe di gas nervino che hanno causato numerosi morti. La colpa dell’esplosione è stata subito imputata alle forze di Bashar Al-Assad, nonostante egli si sia sempre dichiarato estraneo ai fatti.
L’America, nel tentativo di dimostrare la sua volontà di controllare la “pace” nel mondo, ha subito dichiarato di voler attaccare il governo di Assad. A favore dell’America si sono immediatamente schierate Francia e Inghilterra, anche se in seguito il primo ministro inglese, David Cameron, ha dovuto fare un passo indietro visto il voto del parlamento, contrario alla guerra. Obama ha poi cercato l’appoggio degli altri Stati, in particolar modo durante il G20 tenutosi qualche giorno fa in Russia, ma ha ottenuto per lo più solo risposte negative.
Ma siamo sicuri che Assad sia colpevole?
Di fronte alla prospettiva di un conflitto dalle proporzioni gigantesche, l’ipotesi di un dubbio può alimentare quella santa prudenza che in questi casi potrebbe servire ad evitare migliaia di morti innocenti.
Circolano infatti voci che smentiscono le accuse rivolte ad Assad e che le fanno ricadere invece sui ribelli che peraltro tutto sembrano tranne che incentivatori di democrazia visto che questa forma politica non prevede l’uccisione dei cristiani nei paesi conquistati.
Alcuni media soltanto ora iniziano a far circolare queste ipotesi.
Stando ad alcune fonti, alcuni ribelli siriani avrebbero ammesso la propria responsabilità circa i fatti accaduti, affermando di aver trasportato armi chimiche, tra le quali quelle a gas nervino, per conto dell’Arabia Saudita e dirette ad Al-Quaeda. L’esplosione sarebbe stata un incidente dovuto alla mancata preparazione necessaria per il trasporto di questi materiali. In rete inoltre circola un video di un ribelle che ammette di aver posseduto armi chimiche. Altre fonti riferiscono di ribelli che avrebbero minacciato la Russia con attacchi terroristici durante le Olimpiadi Invernali del prossimo anno se il Governo russo si fosse schierato al fianco di Assad. Putin dal canto suo durante il G20 si è definitivamente schierato con Assad. Notizia di oggi è quella dello studioso belga Piccinin, liberato insieme all’italiano Quirico, dopo 5 mesi di prigionia in Siria. Il belga ha dichiarato di aver sentito una conversazione tra i sequestratori in cui si diceva che erano stati i ribelli a causare l’esplosione e non Assad. I civili siriani dal canto loro stanno chiedendo a Obama di non utilizzare armi chimiche in caso di attacco e molti militari si sarebbero detti contrari alla guerra perché non intenderebbero combattere al fianco di Al-Quaeda, a causa della quale stanno morendo tanti loro fratelli.
Sempre più ombre dunque si allungano su un conflitto dalle cause nebulose e dagli esiti assolutamente incerti e sul quale Papa Francesco da settimane invoca una preghiera incessante: “Si alzi forte in tutta la terra il grido della Pace”.
Mirko Viola