Tutti i giornali hanno riportato l’incredibile vicenda che ha coinvolto una ragazza di 14 anni di Molfetta. Una decina di giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni l’avrebbero violentata ripetutamente nella cittadina pugliese. Probabilmente, hanno detto i Media, sarebbe stato decisivo un falso profilo Facebook della quattordicenne nel quale la povera ragazzina, a sua insaputa, si diceva “disponibile a tutto”.
Il fatto di per sé è agghiacciante, ma il ruolo giocato dal falso profilo Facebook lascia davvero senza parole.
In Italia (ma anche all’estero) chiunque può creare un profilo rubando nome e fotografia ad una qualsiasi persona e “vivere” sotto mentite spoglie, attraverso il famoso Social Network, un’esistenza parallela, magari anche commettendo reati infamanti. Un esempio concreto? Uno studente potrebbe vendicarsi, a causa di un brutto voto ricevuto, aprendo un profilo FB a nome del suo “odiato” prof, facendolo magari passare per pedofilo o altro. Tutto ovviamente all’insaputa del povero e onesto docente. Questo è solo un esempio di quello che potrebbe accadere a qualsiasi persona per bene.
Perché in Italia non si norma l’iscrizione ai Social Network e a tutti quei siti che usano l’immagine e il nome dell’utente? Gli si potrebbe richiedere, all’atto della registrazione, la scansione di un documento di riconoscimento o altro tipo di identificazione (numero di cellulare, a cui inviare un SMS con obbligo di risposta, prima dell’apertura del profilo), come si fa per un’utenza di telefonia cellulare. In tal modo, chiunque sarebbe rintracciabile e responsabile delle proprie azioni e nessuno potrebbe appropriarsi di un’identità non sua. I minori poi, in questo modo, sarebbero assolutamente tutelati.
Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che i server sono ubicati all’estero. Il problema, anche in questo caso, non è tecnico ma di natura legale.
Facciamo appello alla sensibilità e al senso di responsabilità di tutti i sigg. Parlamentari, affinché si adoperino per regolamentare un ambito che diversamente resterebbe un vero e proprio Far West senza regole.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it