Si è spento quest’oggi il regista spagnolo Bigas Luna, all’età di 67 anni per un cancro incurabile. Dopo una carriera come designer e arredatore, approda al cinema, dopo alcuni corti, con un lungometraggio Tatuaje che affronta il tabù dell’incesto. L’anno dopo nel 1977 gira ben 11 corti a sfondo erotico raccolti in un’unica pellicola Historias impùdicas. Attratto dalle nuove metodologie di videoriprese inizia a girare in super 8 e 16mm. Inizia ad affiorare la visione erotica di Luna come unico espediente per dare spiegazioni alla complessità dell’animo umano. Le sue migliori pellicole sono tutte a sfondo erotico. Nel ‘86 gira Lola, rivisitazione di Lolita di Nabokov subendo l’ispirazione di Stanley Kubrick. Raffina i contenuti in Le età di Lulù (1990) tratto dall’omonimo romanzo di Almudena Grandes, con Francesca Neri. Verrà premiato però alla Mostra del Cinema di Venezia con Prosciutto, Prosciutto (1992) il cui titolo originale è Jamòn, Jamòn (in spagnolo “jamòn” è un termine per indicare in modo volgare una bella donna)in cui esordiscono una giovane Penelope Cruz, Javier Bardem (che reciterà in molti film) con Stefania Sandrelli e Anna Galiena. Del 1993 è Uova d’oro con Alessandro Gassman, Bardem e Benicio del Toro. Nel 1996 la critica si inasprisce, per aver portato nelle sale Bambola con Valeria Marini come protagonista che nella pellicola viene ripetutamente violentata e sodomizzata, allontanando Bigas Luna dai set cinematografici. Ritorna nel 1999 con Volavérunt ispirato alla vita del pittore spagnolo Francisco Goya e Son de mar, una storia d’amore. Il regista stava lavorando al Mecanoscrito del segundo origen, adattamento cinematografico del romanzo di Manuel de Pedrolo. Non ci saranno onorificenze né funerali ufficiali, successivamente sarà portata a termine la pellicola come volere del regista.
Giuseppina Raco