Mancano pochi giorni ad aprile e si avvicina sempre più quella che sarà la battaglia vera e propria per conquistare il posto di primo cittadino a palazzo di città. Continuo a credere che forse Antonio Decaro avrebbe fatto meglio a restare a Montecitorio che sottoporsi al compito non facile e per di più gravoso di amministrare una città difficile come Bari, specie nelle condizioni in cui oggi è. E la responsabilità di questo degrado non può essere ascritta solo alla responsabilità di Michele Emiliano che specie in quest’ultima consigliatura non ha avuto una opposizione degna di questo nome. Non sono certamente la persona indicata che deve difendere Decaro, visto che in questi anni abbiamo pubblicato una infinità di proteste all’indirizzo di una opposizione frammentata in gruppi, gruppetti e solisti, ma non si può accusare gli altri per giustificare le proprie gravi omissioni. Se il sig. Ranieri lo gradisce, possiamo inviargli copia delle segnalazioni inoltrate ai suoi colleghi senza che mai si sia avuto riscontro nella risoluzione del pur minimo problema. Esempio ancora evidente per la sua stomachevole presenza di quel bagnotto automatico acquistato a 55 milioni dall’amministrazione comunale e che oggi fa bella mostra di se proprio davanti alla rotonda del lungomare A. Di Crollalanza con merda in vista. Sarebbe necessario proprio per elevare il livello della politica che qualcuno insegnasse a questa nuova e necessaria politica del cambiamento, il magnifico ruolo della opposizione che non significa dire no, bensì suggerire soluzioni possibili e alternative a quelle presentate dalla maggioranza. Voglio ricordare infine che la politica è passione.Gettarsi le torte in faccia nel tentativo di sottrarre consensi agli avversari non produce voti, specie quando si han responsabilità da farsi perdonare.
Lucio Marengo