Con l’arrivo della bella stagione aumenta il tempo trascorso all’aria aperta, sotto i raggi del sole. L’esposizione al sole attiva il processo di conversione della vitamina D in vitamina D3, grazie alla quale è possibile l’assimilazione del calcio nelle ossa. Tuttavia un’esposizione scorretta può causare gravi danni alla nostra pelle. Con un po’ di attenzione e qualche piccolo accorgimento, sarà facile godere appieno dei benefici dei raggi solari senza rischi. È importante scegliere prodotti solari adeguati al proprio tipo di pelle: più chiara è la carnagione, più alto dovrà essere il grado di protezione. Quando scegliamo un prodotto solare, dobbiamo prestare attenzione al “fattore di protezione”, ovvero la capacità di un prodotto di filtrare le radiazioni ultraviolette. È riportato in etichetta con diverse sigle (SPF, IP, ecc.) seguite da un valore numerico, più alto quanto maggiore è la sua capacità filtrante. Se esponendosi al sole senza alcuna protezione, una persona si “scotta” dopo 6 minuti, con un prodotto ad SPF 10 si scotterà dopo 60 minuti; si tratta di un calcolo teorico che però ci fornisce un’idea chiara della reazione della nostra pelle al sole, senza l’ausilio di protezioni. Tuttavia i fattori da considerare sono molteplici e la protezione potrebbe essere inferiore a quanto indicato sulla confezione del prodotto. Dato che non esiste nessun filtro solare che possa garantire una protezione totale, gli esperti consigliano sempre di combinare le creme ad alta protezione con l’impiego di indumenti adeguati per proteggersi. Per innescare il processo di assimilazione del calcio nelle ossa è infatti sufficiente esporre al sole anche solo le braccia per poco tempo. Gli eccessi invece, oltre alle spiacevoli scottature, causano foto-invecchiamento e degenerazione cellulare. Le regole d’oro restano quelle di evitare le lunghe esposizioni, usare creme e coprirsi armandosi di t-shirt e occhiali da sole, prediligendo le prime ore del mattino fino alle 10 e quelle del pomeriggio dopo le 16.
Ilaria Delvino