Ha preteso 1500 euro da un frate per la restituzione della sua auto rubata.
Scoperto è finito in manette.
Si tratta di un 26enne barese, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestato dai Carabinieri di Bari con le accuse di tentata estorsione e ricettazione.
La vittima, un cappellano di una chiesa del quartiere “Poggiofranco” lo scorso 26 marzo subì il furto della sua autovettura.
Accortosi del furto effettuò una telefonata sul proprio cellulare che si trovava nell’auto riuscendo a parlare con un anonimo interlocutore che gli chiedeva 1500 euro per la restituzione dell’auto che sarebbe avvenuta in luogo e data da concordare.
A quel punto la vittima si è rivolta ai carabinieri che in poco tempo sono riusciti ad intercettare e bloccare il 26enne mentre tentava di farsi consegnare il denaro dalla vittima.
Il giovane, a bordo di una “Ford Ka”, risultata rubata lo scorso 24 marzo a Bari, scoperto speronava l’auto dei Carabinieri per guadagnarsi la fuga venendo poi bloccato e tratto in arresto.
La Ford Ka, nonché la Fiat Punto ed il cellulare del cappellano sono stati restituiti agli aventi diritto mentre il 26enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.
Sebbene si trovasse agli arresti domiciliari è stato sorpreso con una pistola in casa.
Si tratta di un 57enne di Acquaviva delle Fonti arrestato dai Carabinieri con l’accusa di detenzione illegale di arma da sparo.
Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno trovato una semiautomatica con matricola abrasa con caricatore contenente 4 cartucce, nascosta dietro un quadro nella sala da pranzo.
L’arma, sottoposta a sequestro sarà sottoposta a rilievi da parte dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari, al fine di accertare se sia stata impiegata in eventuali episodi delittuosi.
L’uomo, invece, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.
I Carabinieri di Molfetta hanno arrestato un 30enne albanese ritenuto responsabile di atti persecutori verso una connazionale 36enne.
La vicenda ha avuto inizio diversi mesi fa, quando la donna, nel mese di dicembre 2013, si era rivolta ai carabinieri denunciando il suo persecutore.
L’uomo, invaghitosi della 35enne casualmente conosciuta in treno, non rassegnandosi di fronte ai suoi rifiuti, già sposata e con figli, aveva cominciato a pedinarla, minacciarla, contattarla ad ogni ora del giorno e della notte con telefonate e messaggi.
Sulla base dei primi accertamenti eseguiti dai militari, la Procura della Repubblica del Tribunale di Trani, nel febbraio 2014, aveva emesso un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Non contento l’uomo aveva proseguito con la sua condotta, violando più volte l’obbligo di non avvicinamento.
I Carabinieri, nuovamente intervenuti su segnalazione della vittima hanno quindi eseguito un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso nei suoi confronti dal Gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I Carabinieri di Ruvo di Puglia hanno arrestato un 31enne ed una 32enne del luogo, con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante un servizio lungo la s.p. 231 al confine tra i Comuni di Ruvo di Puglia e Terlizzi, i militari hanno notato i due soggetti, già noti alle Forze dell’Ordine per precedenti specifici, a bordo di un’auto, fermi presso un’area di servizio, a cui si è affiancata, poco dopo, un’altra auto.
Lo scambio di oggetti avvenuto tra gli occupanti dei due mezzi ha fatto insospettire i Carabinieri, che sono quindi entrati in azione bloccandoli e procedendo a perquisizioni, dalle quali sono stati rinvenuti nell’auto della coppia una banconota da 5 euro e nello stivale calzato dalla 32enne due involucri in cellophane contenenti 5 grammi di marijuana, mentre nella disponibilità dell’acquirente uno spinello ed una dose ancora confezionata della stessa sostanza, pari a due grammi.
La droga e il denaro, ritenuto provento dell’illecita attività, sono stati sottoposti a sequestro.
Tratti in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, il 31enne è stato associato presso la locale casa circondariale e la donna collocata ai domiciliari.
L’acquirente, invece, è stato segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Barletta quale consumatore di stupefacenti.
Comando provinciale CC Bari