I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di
Bari hanno sequestrato beni per circa 20 milioni di euro ad un imprenditore
50enne di Bitonto, pluripregiudicato, condannato per ricettazione in
concorso, appropriazione indebita ed armi.
Il provvedimento scaturisce dal Decreto di sequestro Preventivo emesso dal
Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Bari, che ha condiviso le
risultanze investigative dei Carabinieri del Nucleo Investigativo da cui è
stato accertato, in modo chiaro, che il patrimonio del predetto e dei suoi
congiunti costituisce il risultato del reinvestimento di capitali di
provenienza illecita.
L’attività d’indagine ha richiesto un’approfondita analisi dell’attività
finanziaria svolta dall’imprenditore e dal suo nucleo familiare per oltre un
trentennio, al termine della quale è stato possibile acclarare in modo
inconfutabile l’illecita origine del patrimonio del medesimo e dei suoi
congiunti.
Il patrimonio sequestrato si compone di tre unità immobiliari di cui una
lussuosa villa; disponibilità finanziarie presso due istituti di credito e
la maggioranza delle quote di una nota società di costruzioni edili,
impegnata tra l’altro in pubblici appalti, il cui compendio aziendale è
costituito da circa 50 immobili, dislocati tra i comuni di Bitonto,
Terlizzi, Palo del Colle e Binetto, nonché diverse autovetture, alcune di
grossa cilindrata.
Nella complessa attività investigativa sono state dettagliatamente
ricostruite le modalità operative attraverso le quali il destinatario del
provvedimento, coinvolto in attività delittuose negli anni ‘90, ha
provveduto a “ripulire”, anche per il tramite dei suoi congiunti, i proventi
illeciti, derivanti dai suoi traffici, a fronte di un reddito medio annuo
dichiarato al fisco di soli 6.400,00 euro circa.
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