Chissà cosa starà pensando Silvio Berlusconi in merito alla sua carcerazione virtuale,che inizierà tra poche ore, inflittagli dopo una lunga serie di accuse, processi, condanne giuste e meno giuste, comunque inevitabili per un progetto che prevedeva la sua eliminazione fisica dal mondo della politica. Si è parlato di accanimento giudiziario e per un certo verso condividiamo questa ipotesi perchè senza ricorrere alla retorica del passato ricordiamo perfettamente quello che è accaduto prima e dopo mani pulite e soprattutto i morti suicidi per la vergogna di accuse ingiuste e infamanti e riconosciuti innocenti post mortem. Quanti politici sono stati riconosciuti responsabili di episodi di corruzione e quanti sono stati l’inizio delle fortune di certi magistrati assurti poi a splendide carriere politiche. Quando ha sbagliato il politico, o meglio, quando hanno sbagliato certi politici, hanno pagato con la emarginazione le loro colpe, ma in compenso nessun magistrato ha mai sbagliato e nessun magistrato è finito sotto processo subendo le forche caudine di una giustizia che ha funzionato a due velocità e qualche volte con la benda sull’occhio sinistro. Il potere giudiziario ha prevaricato quello costituzionale e la politica ha mostrato tutta la sua incapacità a porvi rimedio, a specificare i ruoli precisi dei giudici, la separazione delle carriere, le responsabilità dei magistrati negli errori giudiziari. Quella dei magistrati è la vera casta degli intoccabili specie ad alti livelli, per i quali abbiamo letto sui giornali di questi giorni gli altissimi emolumenti economici, le strane carriere,le pensioni d’oro, i tanti privilegi accessori. Ci sono i vulnerabili e gli intoccabili e di questi è piena la storia recente del nostro Paese. Probabilmente Silvio Berlusconi, che sicuramete non lo è, nè è mai stato uno stinco di santo, ma essere considerarlo addirittura il male assoluto mi sembra quanto meno esagerato, e di una cosa sono certo che le sue colpe hanno avuto inizio nel 1994, ossia vent’anni addietro con la nascita di Forza Italia e di tutto quello che è venuto poi. Credo infine ne faranno un martire, ma anche questo non mi piace e non posso dimenticare le sue performances di uomo straricco convinto di poter vivere senza limiti. Il Presidente della Repubblica gli conceda la grazia e si chiuda con eleganza questa infinita storia di vittime presunte e di vittimismo pilotato.
Lucio Marengo