FESTIVAL VD’A – INCONTRI DI TEATRO E DANZA XII^ ED.
TEATRO COMUNALE ROSSINI | GIOIA DEL COLLE
7-13 APRILE 2014
PROGRAMMA
7 Aprile ore 21.00 OSPITE SPECIALE
Aldes / Roberto Castello
STUDIO UNO
regia, coreografia ROBERTO CASTELLO
interpreti MARIANO NIEDDU, STEFANO QUESTORIO, GISELDA RANIERI, IRENE RUSSOLILLO
musiche ROBERTO CASTELLO
consulenza musicale BRUNO DE FRANCESCHI
produzione ALDES
con il sostegno di MIBACT / Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA/Sistema Regionale dello Spettacolo.
L’avversione per l’ovvio, l’attenzione per il pubblico e una coraggiosa ricerca linguistica sono senza dubbio le caratteristiche distintive di Roberto Castello, ciò che ha fatto sì che i suoi lavori siano sempre stati molto diversi l’uno dall’altro.
‘Studio Uno’ non fa eccezione. Si tratta infatti di un lavoro inusuale, ancora in forma di ‘studio’, appunto, in vista di una nuova produzione che vedrà la luce nell’estate 2014, di un dispositivo drammaturgico il cui contenuto narrativo definitivo deve ancora essere innestato nella macchina teatrale, che invece è già piuttosto delineata.
Ciò di cui ad oggi si tratta è di una specie di girone dantesco i cui dannati sono condannati ad un ininterrotto e stolido agitarsi, una piccola comunità di uomini e donne in moto perpetuo che corre, marcia, si dispera, si perde, si disperde, si ritrova, amoreggia, balla, cerca riposo, lotta.
Una cruda metafora dell’insensato agitarsi e lottare quotidiano squarciata da improvvise esplosioni di comicità e assurdo, una travolgente narrazione astratta incastonata in una severa scenografia luminosa in costante mutamento.
8 Aprile ore 21.00 IN GARA
Compagnia Luca Trezza / Formiche di Vetro
WWW.TESTAMENTO.EACAPO
Scritto, diretto ed interpretato da Luca Trezza
Una produzione Formiche di vetro teatro
In collaborazione con Erre teatro Salerno
I classificato Festival della creatività – sez. Teatro Roma Capitale 2013
Il progetto nasce come TESTAMENTO.
Un testamento per trapanarsi l’anima con suggestione ed ironia. Un mettere un punto. E ripartire. Morire e rinascere. In 60 minuti.
Il tutto con molta “emoticon”. Un emoticon che ti “scassi la faccia” ed il resto che c’hai addosso. Un soliloquio-dialogante. A parlare? Le voci dell’infanzia. I mamma-papà. I ricordosi ricordi e le sfumature che si trasformano, s’ arravogliano, s’invadono.
Dialoghi da chat e lettura lirica. Per costruire la trama, l’intreccio. Il viaggio. La lingua è affettata, affogata, si apre, si chiude, si riassesta su se stessa. Una lingua spezzettata, con neologismi romano – napoletanosi e citazioni.
La scena è vuota. Pochi elementi miseri: un leggio, una rosa, un bicchiere di latte, una webcam
Un uomo ed un computer. Un uomo appeso su un filo di una connessione remota. Un uomo ha un appuntamento con una “X”, un appuntamento da chat, sopra un ponte. Mentre attende, ecco l’infanzia: i mamma-papà, i nonsense, le canzoni, i gatti e le falene sui lampioni. Un delirare. Come un urlo, una lamentazione.
Un “faccia libro” di questo tempo.
9 Aprile ore 21.00 IN GARA
Cie Twain physical dance theatre
ROMANZA
TRITTICO DELL’INTIMITA’
Coreografia e regia Loredana Parrella
Produzione AcT
Anteprima – Teatro Arvalia – Roma – Rassegna Recitardanzando – ATCL
Prima Assoluta– QuelliCheLaDanza/CDTM Circuito Campano Danza – Auditorium Sociale-Salerno
Selezione Visionari Kilowatt Festival 2013
In residenza presso SpazioCTw_centrocoreograficopermanente
Con il sostegno del MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Musiche : AAVV
Disegno luci: Loredana Parrella
Costumi: Loredana Parrella
Realizzazione: Sartoria Mulas
Organizzazione e produzione: Elisa Vago
Interpreti: Giulia Cenni, Yoris Petrillo
Romanza – Trittico dell’intimità è un percorso che come un antidoto si scioglie nel nostro tempo miserabile per ridare vita alla pulsione sopita della passione, dove Amore e Sofferenza diventano emozioni che si esprimono attraverso le fragili leggi dei nostri corpi.
Il lavoro è strutturato in tre quadri: “Angeli e Insetti”, “Riflesso” e “Féroce présence”
10 Aprile ore 21.00 OSPITE SPECIALE
Dulcamarateatro
NATI (anteprima nazionale)
Produzione DULCAMARATEATRO
Ideazione e regia: Valentina Cidda
Testi: Valentina Cidda, Giovanna Strivieri
Voci: Valentina Cidda e Caterina Cidda, Emanuela Filippelli, Marco Perfetto, Mirco Sassoli, Cecilia Ventriglia
Con: Caterina Cidda, Emanuela Filippelli, Valeria Bassi, Mirco Sassoli, Cecilia Ventriglia
con la partecipazione di SAYOKO ONISHI
Costumi: Ayumi Makita
Musiche: Einstürzende Neubauten, Max Richter, Demdike Stare, Bloody Beetroots, Stefano Santoni
Un viaggio da una fine a un inizio…da un inizio a una fine…laddove inizio e fine non sono altro che la meta bianca e la metà nera di una stessa luna imponente.
La fine è una fine del mondo.
Apocalisse simbolica avvenuta non importa quando e non importa dove, alla quale sopravvivono cinque creature di umanità distinte, avvolte da involucri neri come da uteri oscuri, nuovi ventri pulsanti per embrioni ignari e dimentichi di tutto…o quasi…
L’inizio è inizio del loro cammino, dalle tenebre all’esistenza, dall’esistenza alla vita, dalla vita alla coscienza, dalle parti al Tutto. Con la fluidità onirica di un sogno lucido i cinque personaggi in scena attraversano cinque tappe fondanti, cinque quadri vivi che li conducono dalle tenebre all’aurora di una presenza autentica, viva e pulsante; dal vuoto alla pienezza di un tutto – groviglio di possibilità infinite – dispiegato davanti ai loro occhi che si spalancano commossi solo alla fine del viaggio.
11 Aprile ore 21.00 IN GARA
Compagnia Ilaria Drago
MEMORARE
CANTO DI MADDALENA
Produzione Compagnia Ilaria Drago
scritto e diretto da Ilaria Drago
musiche, ambienti sonori Marco Guidi
opera scenica di Mikulàš Rachlik
luci Max Mugnai
con Ilaria Drago e Alessandro Corò
Il canto di Maddalena è una lunga preghiera d’amore per la vita. Maddalena è pronta: “io non mi redimo da nulla, io semplicemente mi riconosco!” Pronta per ricomporre l’idea di un femminile sacro che si sublima nell’incontro con un uomo meraviglioso – “un poeta che un giorno si è fermato nel quartiere a raccontare storie strane e che tutti chiamavano “Cristo il testardo, il testa di legno” – di cui porterà nel mondo, prima fra gli apostoli, la parola fertile capace di ridestare le coscienze, capace di accorciare le distanze tra i primi e gli ultimi. Maddalena è una donna completa che disegna nuovi confini di sé ricucendo lo strappo che ha diviso la carne dallo spirito, la donna da tutte le sue possibilità, l’essere umano dal divino.
In scena le sonorità e le musiche di Marco Guidi si intrecceranno alla voce di Ilaria Drago componendo partiture di sospiri, nenie, dinamiche vocali, mentre un Cristo umbratile accompagnerà nel viaggio Maddalena; due croci, opera dell’artista Mikulàš Rachlik, a segnare un’unica sofferenza riscattata.
12 Aprile ore 21.00 IN GARA
Valentina Capone
SOLE
di e con Valentina Capone
liberamente tratto da Le Troiane e da Ecuba di Euripide
regia, ideazione spazio scenico, costumi Valentina Capone
ideazione luci Francesco Vommaro, Valentina Capone
maschere Stefano Perocco Di Meduna
assistenti alla regia Rascia Darwish, Alessandro Rinaldi
collaborazione tecnica Ciro di Matteo
[…]In Sole non ci sono distinzioni nette tra Bene e Male, non ci sono categorie assolute, assolute certezze. La stessa Etora forse non esiste, forse è uno dei fantasmi e forse Ettore non l’ha mai incontrato.. a volte la immagino come una Maga, che celebra i suoi riti, che recita il suo gioco. In Sole, semplicemente, ci sono frammenti di poesia e di lacrime che si chiamano tra loro, che allargano la dimensione della Storia per giungere alla storia microscopica ed enorme che faticosamente tutti sopportiamo dentro, più o meno consapevolmente, e che nonostante tutto, non vogliamo dimenticare perché è proprio “la nostra”.
Sole è uno spettacolo visionario, in cui le musiche e le luci non sono mai di accompagnamento ma diventano esse stesse sensazione. Come da altri mondi, i Radiohead, Chopin ed una canzoncina per bambini hanno invaso la mia memoria senza che io glielo abbia chiesto. La scenografia è essenziale – tre sedie ed uno scudo sospeso (il sole?) proprio perché lo spazio sia tutti i luoghi e nessuno: le rovine della città, un cimitero o forse, semplicemente, il luogo in cui ci si veste e ci si spoglia per dar vita alle singole figure ed alle maschere.
13 Aprile ore 19.30 IN GARA
Scena Teatro
JENNIFER
liberamente tratto da ‘Le cinque rose di Jennifer’
di A. Ruccello
con Antonello de Rosa
e con Francesca Pica
costumi di Liliana Mazza
musiche Nicola Ferrentino
assistente alla regia Gina Ferri
regia di Antonello De Rosa
una produzione Scena Teatro
Sulla scena compare Jennifer,ombra leggera e incerta sulla linea sottile che divide il femminile dal maschile,continuamente alla ricerca di se,della sua sessualità,della sua natura di uomo,della sua verità di donna. Lentamente prendono corpo le sue ossessioni,macerate in lunghe solitarie notti,nel chiuso di una stanza in una penombra,in attesa di telefonate desiderate e mai ricevute.
Jennifer vive tra il sogno e la realtà,come sospesa,appesa al tenue filo della speranza di poter vivere una passione,aggrappata all’illusione di avere qualcuno che la ami per quella che e’, ne’ uomo ne’ donna veramente ma uomo e donna contemporaneamente. La scena all’improvviso si riempie di voci e Jennifer risponde,parla,ride,grida,insulta,si agita,sempre oscillante tra il riso e il pianto,tra il comico e il tragico.
Voci che arrivano dal mondo al di fuori di lei, che da sempre la esclude perchè diversa,o forse più semplicemente voci che salgono dal fondo più intimo del suo cuore, come piccola illusione per sentirsi un po’ meno sola.
TICKETS
# SPETTACOLI IN GARA 5 € INTERO / 4 € RIDOTTI SCUOLE
# OSPITI SPECIALI 7 € INTERO / 4 € RIDOTTO SCUOLE
# ABBONAMENTO 35 € INTERO / 25 € RIDOTTO SCUOLE
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