Applausi scroscianti accolgono Sergio Castellitto, protagonista della seconda Lezione di cinema del Bari International Film Festival 2014, tenuta al teatro Petruzzelli e introdotta da Franco Montini, presidente del Sncci. L’attore e regista romano ricambia l’affetto, immortalando con la sua fotocamera il pubblico della platea.
Secondo Castellitto «la paura e il panico sono sentimenti utili per la recitazione: la paura per un artista è essenza, benzina». Entrambi sono indispensabili «per superare la sensazione di essere inadeguato. Diffidate di chi scende in campo con freddezza» è il monito dell’attore romano.
Il regista di Non ti muovere afferma: «Lavoravo in azienda e avevo assegnato un destino diverso. Artista l’ho scoperto di essere in seguito: questa vocazione nasce dal desiderio di esprimersi» che comprende contemporaneamente «un gesto di narcisismo e di disperazione. Recitare – aggiunge – mi è servito per dare la mia opinione, il mio punto di vista».
Castellitto precisa: «Il talento e il successo sono un’equazione che non vale sempre. Chi ha talento è chiamato ad esprimerlo». A questo punto, citando Checov (“il talento è lavoro, è scrivere una pagina al giorno”) l’attore romano descrive il talento come «una pianta che devi coltivare» altrimenti diventa «un olio che scivola velocemente».
Ripercorrendo la sua carriera, Sergio Castellitto ricorda di aver recitato in film per la televisione nazionalpopolare interpretando ruoli come Padre Pio, Fausto Coppi e don Milani. Per avvicinarsi a ciascuno di questi personaggi ha adoperato un metodo diverso.
Per quanto riguarda la recitazione, l’attore dichiara: «Mi sono formato guardando i grandi come Mastroianni e Gassman, ma anche Montagnani e Carotenuto che sono iceberg sconosciuti e dimenticati».
«Un grande privilegio della mia carriera – afferma Castellitto – è stato lavorare per il cinema francese, in particolare con cineaste donna come Valérie Lemercier».
Una pellicola decisiva nella lunga filmografia di Castellitto è stata Non ti muovere, tratta da un romanzo della moglie e scrittrice Margaret Mazzantini, con la quale condivide «una visione del mondo in comune, talmente in comune – scherza l’attore – da farci quattro figli!».
Infine, Sergio Castellitto – che in serata riceverà il premio Fellini per l’eccellenza artistica – afferma: «Il cinema è in grado di imprimere la memoria» e lo si fa essenzialmente «per far piangere e per far ridere» ed inoltre «è una famiglia nel bene e nel male».
Giovanni Boccuzzi
Foto di Francesco Guida