“Divento uomo, ma sarò anche mamma!” Questa, la inusuale e (apparentemente) strana richiesta di una donna barese decisa a cambiare il proprio sesso senza perdere la possibilità di diventare, un giorno, genitore.
Il professor Luigi Selvaggi, direttore della prima clinica di ostetricia e ginecologia di Bari racconta questa strana, rivoluzionaria storia: “Mi è stato chiesto da una donna che vuole diventare uomo, di conservare alcune delle proprie cellule (ovociti e un pezzo di ovaie) per avere dei bambini in futuro.”
L’evento è dei più rari e dei più rivoluzionari: bisognerà, infatti, inserire una nuova clausula nelle linee guida della Transgender Europe (la rete europea di tutela dei diritti dei transessuali): forse verrà al più presto garantita la possibilità di far prelevare e congelare le proprie cellule germinali (spermatozoi e ovuli) al fine di una futura gravidanza. Poter disporre di una banca di gameti è una gran cosa perchè consente a chi decide di cambiar sesso di non rinunciare definitivamente ad una gravidanza. “Se ammettiamo il transessualismo, dobbiamo garantire loro la possibilità di riprodursi.” afferma Todarello, direttore dell’Unità operatva complessa di psichiatria e counseling della donna che ha chiesto di diventare uomo a Bari.
La donna verrà sottoposta a una laroscopia per il prelievo di ovociti e di un pezzo di oviaio che servirà a produrre gli ovociti che verranno fertilizzati in vitro e saranno introdotti in cavità uterina: potrebbe essere quella della futura moglie.
Ma qui sorge un problema: la legge 40 non consente di utilizzare spermatozoi e ovociti al di fuori della coppia. Ma non vieta di conservare i propri gameti, per poi riprenderli e portarli in Paesi in cui è consentito farlo.
Chiara De Gennaro