Si è conclusa ieri sera, domenica 26 aprile, la 66/ma edizione del Festival di Cannes. A trionfare è stato il film scandalo La vie d’Adele del regista tunisino Adbel Kechiche. La pellicola, racconto dell’amore omosessuale tra due giovani ragazze, ha colpito fortemente la giuria presieduta da Steven Spielberg, aggiudicandosi l’ambita e prestigiosa Palma d’Oro.
Al secondo posto (per l’importanza del riconoscimento), si piazzano i Fratelli Coen che, con il biografico Inside Llewyn Davis, conseguono il Grand Prix Speciale.
Sono stati premiati, inoltre, l’attrice Berenice Bejo per la sua interpretazione in Il passato di Asghar Farhadi, e il settantaseienne Bruce Dern in gran rispolvero nella pellicola Nebraska, diretta dallo statunitense Alexander Payne.
La giuria, composta tra gli altri da Nicole Kidman, Christopher Waltz e dal francese Daniel Auteil, ha voluto attribuire un importante riconoscimento ad Amat Escalante, premiato come Miglior Regista per la pellicola Heli; mentre al film Tale padre, tale figlio di Hirokazu Kore-Eda è andato il Premio della Giuria.
A bocca asciutta, invece, resta l’Italia che, con il felliniano e decadente La grande bellezza di Paolo Sorrentino, si giocava le sue buone carte per aggiudicarsi un posto di prestigio nel palmares dei vincitori.
Dopo questa amara delusione, attendiamo tempi migliori! E, senza guardare tanto lontano, attendiamo il 14 giugno con i “nostri” David di Donatello!
Giovanni Boccuzzi