Spesso, specie in questi ultimi giorni di eterna crisi politica e istituzionale, ci assale il timore che potremmo essere alle ultime battute finali di una crisi che sembra ormai irreversibile e senza soluzioni. Ora che Berlusconi è stato fatto fuori definitivamente, di quali altri alibi avrà bisogno questa classe politica per continuare a prenderci in giro e avvalendosi dell pantomine teatrali di una eterna ingovernabilità. Chiuso il capititolo PDL con la conseguente scissione e la rinascita di Forza Italia e la nascita del NcD, ora non si fa altro che parlare del congresso dell’8 dicembre che dovrà eleggere il nuovo segretario nazionale del PD e delle conseguenze che quasi certamente, questo esito avrà sulla vita già precaria di questo Governo, specie se venisse eletto Matteo Renzi. Quindi una lotta di potere senza esclusione di mezzi finalizzata ad occupare le poltrone del comando istituzionale, non si comprende in nome di chi. Chi c’è dietro Matte Renzi, chi ha finanziato la sua campagna elettorale all’interno del suo partito? Perchè i media glia hanno dato tanto spazio. Farà cadere il Governo affinchè si voti prima? Conosce Renzi i disagi di milioni di italiani precari, dei milioni di disoccupati in cerca di un lavoro impossibile a trovarsi, i prezzi arrivati alle stelle, il tartassamento continuo con prelevamento forzoso delle famiglie già con un piede nel baratro economico? Il sindaco di Firenze non ha pronunciato una sola parola che facesse ipotizzare una speranza per i nostri figli e per il futuro. Cosa c’è dietro l’angolo? La paura che serpeggia negli animi di sessanta ed oltre milioni di italiani è giustificata anche perchè non si fidano di questi populisti che predicano pure bene ma sicuramente razzolano male. Può l’Italia essere amministrata da una classe di apprendisti della politica, da generaletti senza esercito bravi negli insulti, ma assolutamente carenti nelle proposte concrete? Dio ci salvi dal baratro e ci protegga dai malfattori,e dagli opportunisti nominati, molti dei quali resterebbero a casa se cambiasse questo maledetto porcellum:
Lucio Marengo